Bohemian Rhapsody
Quando si parla di Bohemian Rhapsody si è certamente sicuri di una cosa: tutti i fan del rock saranno d’accordo. D’accordo sul fatto che la canzone rappresenta un qualcosa di unico all’interno della carriera discografica dei Queen stessi; di unico all’interno del rock e della musica in generale. Ma, soprattutto, saranno d’accordo sul considerare la canzone come un vero e proprio capolavoro. Pubblicata nel 31 ottembre del 1975, è la canzone più ascoltata di sempre della band britannica. Oggi ne parliamo attraverso 5 curiosità che, probabilmente, non conoscevate.
La storia di Bohemian Rhapsody
La maggior parte del testo è stato scritto da Freddie Mercury nella sua casa a Kensington (Londra), all’inizio del 1975. In assenza degli altri membri e di materiale su cui scrivere il testo stesso, Mercury scrisse la maggior parte del brano su di un elenco telefonico. Il pianoforte utilizzato da Bulsara è lo stesso che era stato già utilizzato da Paul McCartney in Hey Jude.
Roy Thomas Baker ha raccontato che, quando Mercury stava suonando la prima parte al pianoforte, si fosse fermato per un attimo per poi preannunciargli l’inizio dell’opera vera e propria: era il preludio di un grande progetto, articolato in più fasi, che doveva essere diverso dal solito. Chiaramente, il brano, non fu subito accettato dalla produzione, che chiese ai Queen di ridurlo: sappiamo com’è andata a finire.
Dichiarazione di omosessualità? Il significato della canzone
Il brano ha un testo molto controverso, il cui significato era (ed è, tuttora) oscuro non solo ai fan e agli ascoltatori, ma agli stessi membri dei Queen. Nessuno, ha affermato Brian May, conosce il significato del brano e, qualora lo conoscesse, non lo direbbe certamente. Ovviamente, si è cercato di capire il significato di Bohemian Rhapsody attraverso l’analisi delle parole del brano. Stando a ciò che è stato detto da uno dei biografi dei Queen, Lesley-Ann Jones, la canzone sarebbe una dichiarazione di omosessualità da parte di Freddie Mercury.
La prima parte della canzone, infatti, in cui si parla dell’uccisione di un uomo, sarebbe così traducibile: l’uomo a morire è lo stesso leader dei Queen, nelle sue vesti da eterosessuale, per poi diventare un uomo nuovo, consapevole. Nella canzone si parlerebbe anche del passato di Bulsara, di alcuni accadimenti religiosi e non.
Uno dei primi videoclip della storia
Un’altra caratteristica che rende il brano certamente riconoscibile è il suo videoclip, tra i primi della storia ad essere realizzati. Il primo della storia ad essere stato realizzato è quello degli ABBA, anche se i primi ad aver intuito la potenzialità di alcuni videoclip promozionali erano stati i Beatles negli anni sessanta.
Il videoclip mostra i quattro membri della band secondo l’evoluzione del brano stesso: prima nascosti dall’ombra, poi ripresi memtre suonano (con Taylor ripreso a torso nudo mentre colpisce un gong). La particolarità è che tutti gli effetti presenti non sono stati aggiunti in fase di editing, ma erano presenti durante le registrazioni.
Riconoscimenti e premi ottenuti
Tantissimi sono stati i riconoscimenti per il brano, a nostro parere ampiamente meritati. Partiamo con la collocazione del brano nella canonica lista delle 500 migliori canzoni della storia del Rolling Stone: il brano è presente al 166° posto, ed è stato collocato nella classifica nel 2004. Un grande successo ci fu anche dal punto di vista delle vendite: nel solo gennaio del 1976, il brano aveva venduto un milione di copie, piazzandosi al primo posto (per ben nove settimane consecutive) della UK Single Chart. Dopo la morte di Mercurt, nel 1991, il brano tornò in auge per altre cinque settimane.
Per quanto riguarda, invece, i riconoscimenti: due anni dopo essere stata pubblicata, la canzone fu votata come la migliore degli ultimi 25 anni. Nel 2000, invece, nel Regno Unito fu addirittura votata canzone del secolo e, in un sondaggio del Guinnes World Records, canzone migliore di sempre. Dulcis in fundo, è il terzo brano di sempre nelle classifiche di vendita inglesi.
La complessa struttura del brano
Partiamo, per quest’ultima curiosità, dal titolo stesso della canzone. La rapsodia, traduzione di Rhapsody in italiano, è un tipo di componimento musicale molto libero. La connotazione è stata scelta proprio per sottolineare quale sia la struttura complessa del brano stesso.
E’ proprio la complessità il marchio di fabbrica: il brano è diviso in cinque parti; una primissima parte corale cantata a cappella, un’altra in stile ballata che termina con un assolo in chitarra, una terza in cui c’è l’opera vera e propria, prima di passare all’hard rock che si conclude con un’altra ballata, con chitarra e pianoforte.
Bohemian Rhapsody, il film sui Queen
Alla fine della fiera, riteniamo importantissimo parlarvi di un altro Bohemian Rhapsody, il film sui Queen.
Il film narrerà la storia di Freddie Mercury e della sua band, attraverso un’interpretazione che è stata già ritenuta magistrale di Rami Malek (il protagonista di Mr. Robot). Il trucco e gli effetti scenici lo rendono irriconoscibile, sembra di essere proprio di fronte a Freddie Mercury e ai Queen stessi.
Il trailer ufficiale del film è stato pubblicato proprio in questi ultimi giorni, e mostra quanto sopraccitato. Il film, che ben presto soddisferà le attese di tutti gli amanti del rock e dei Queen, uscirà nelle sale presumibilmente a dicembre. Insomma, dopo il capolavoro che è stato dal punto di vista musicale, ci aspettiamo che Bohemian Rhapsody sia un capolavoro anche cinematografico.