Nel Dicembre del 2015 se ne andava Lemmy Kilmister, storico frontman, bassista e leader dei Motörhead. Appena due anni prima il magazine musicale Rolling Stone aveva riportato la notizia secondo la quale il cantante soffrisse di diabete e aritmia cardiaca. A questi gravi problemi di salute si era sommata la scoperta – poco dopo il suo 70esimo compleanno – di una neoplasia in stato terminale. Lemmy Kilmister se ne va poco dopo, lasciando un vuoto incolmabile non solo nella musica internazionale ma anche nell’arte in genere, per la quale era diventato un’icona a 360°. Con la sua morte viene sancita, di fatto, anche la fine dei Motörhead. In un’intervista il chitarrista Phil Campbell ha parlato di quell’ultimo periodo, svelando come stesse veramente Lemmy.
LEMMY KILMISTER, PRIME BAND E MOTORHEAD
Nei primi anni ’60 Lemmy Kilmister fonda varie band, tutte di breve durata. Durante questo periodo lavora anche come roadie per Jimi Hendrix fino a che non entra negli Hawkwind, nel 1971, storica band space rock inglese. Lemmy si distingue immediatamente all’interno della formazione, per il suo particolare modo di suonare il basso, diverso rispetto a tutti gli altri bassisti. Nel 1975 tuttavia, mentre si trova in tour con gli Hawkwind in Canada, viene arrestato per possesso di anfetamine e licenziato.
Dopo questo spiacevole episodio, Lemmy Kilmister si mette subito a reclutare altri musicisti per dare vita ad una nuova band. Con il chitarrista Larry Wallis e il batterista Lucas Fox fonda i Bastard, che in breve cambieranno il nome in Motörhead – dal titolo dell’ultima canzone che il bassista aveva scritto per gli Hawkwind.
MOTORHEAD, LE DICHIARAZIONI DI PHIL CAMPBELL SU LEMMY
In un’intervista riportata anche da Radio Freccia, Phil Campbell ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni sull’ultimo periodo dei Motörhead e sugli ultimi mesi accanto a Lemmy Kilmister. Campbell ha militato nella formazione dal 1984 fino allo scioglimento, avvenuto collateralmente alla prematura scomparsa del frontman.
Stando alle parole del chitarrista, era evidente che Lemmy avesse cambiato atteggiamento nei confronti delle esibizioni live, soprattutto negli ultimi due anni di vita. “Lem non era proprio se stesso – esordisce infatti Campbell – voleva semplicemente andare avanti. Potevi accorgerti che stava invecchiando un pò di più, perché era abbastanza più anziano di noi, ma stava bene, suonava bene”.
LEMMY KILMISTER, L’ULTIMO PERIODO CON I MOTORHEAD
Phil Campbell continua a parlare degli ultimi anni trascorsi nei Motörhead e accanto a Lemmy Kilmister. Stando alle parole del chitarrista, il frontman continuava a suonare come se stesse benissimo. “Continuavamo ad andare avanti, avevamo solo rallentato un pò ma noi a ritmi bassi eravamo come altri a pieno regime, se paragonati ai tour di altre band – ha detto Campbell – andavamo ancora in tour per due mesi ovunque ci chiedessero ma Lem, sostanzialmente, suonava come se volesse farlo il più a lungo possibile. A volte era difficile da guardare, giunti alla fine”.
Ovviamente, dopo la scomparsa di Lemmy Kilmister continuare sarebbe stato impossibile per la band. Phil Campbell riconosce che, nonostante il trauma improvviso, è stato comunque difficile fermare quel meccanismo. “Per trent’anni quella era stata la mia routine […] All’improvviso si è fermato tutto. Ma ho degli ottimi ricordi, abbiamo fatto dell’ottima musica”.