Sembra strano credere che un artista unico ed eccezionale come Freddie Mercury volesse diventare qualcun altro. Che aspirasse ad esprimere la propria arte in un altro modo, guardando con rispetto ed invidia ad altri musicisti. Eppure il frontman dei Queen aveva grandi fonti di ispirazioni alle quali guardare con devozione. Come il suo modello nell’ambito della chitarra che gli fece desiderare di suonare lo strumento allo stesso modo.
FREDDIE MERCURY, LA BIOGRAFIA DEFINITIVA SUL CANTANTE DEI QUEEN
Nel 1997 Lesley-Ann Jones ha pubblicato Freddie Mercury:The Definitive Biography, una fonte vitale e necessaria sulla vita e la carriera del cantante dei Queen. Un volume che – attraverso interviste, notizie inediti e racconti – regala al pubblico e ai fan uno sguardo privilegiato sull’esistenza di uno degli artisti più ammirati e brillanti della storia della musica.
Attraverso le pagine della Jones ad esempio, scopriamo che i primi sogni musicali di Freddie Mercury fossero molto diversi da quelli che poi lo porteranno a fondare i Queen con Brian May, Roger Taylor e John Deacon. Il cantante infatti, sarebbe voluto diventare un virtuoso della chitarra, ispirandosi ad un musicista ben preciso.
QUEEN, I SOGNI ALLA CHITARRA DI FREDDIE MERCURY
Lesley-Ann Jones, autrice della biografia definitiva su Freddie Mercury, svela nel suo libro che originariamente il cantante dei Queen sarebbe voluto diventare un chitarrista. “Come il suo eroe, Jimi Hendrix” ha detto la Jones al Sydney Morning Herald, come riportato da Ultimate Classic Rock.
“Ma ha realizzato che non avrebbe mai avuto la stessa abilità naturale di Hendrix – ha continuato a commentare l’autrice della biografia sul cantante dei Queen – Freddie era un pianista. Quello era lo strumento con il quale componeva”.
LE NUOVE INTERVISTE PER LA BIOGRAFIA DI FREDDIE MERCURY
Nel 2011 una seconda edizione di Freddie Mercury: The Definitive Biography è stata nuovamente pubblicata, in una versione aggiornata. L’autrice Lesley-Ann Jones ha avuto infatti modo di arricchire il suo volume con nuove interviste, comprese quelle dei rimanenti membri dei Queen: Brian May, Roger Taylor e John Deacon. “C’era molto dolore in giro all’epoca – ha detto la Jones riguardo l’edizione del 1997 – molte persone dell’industria musicale non vollero parlare con me la prima volta”.
Per la seconda edizione hanno appunto collaborato anche i restanti membri dei Queen. Se da una parte John Deacon si è dimostrato molto restio, dichiarando semplicemente di “aver sofferto moltissimo quando Freddie è morto”, Brian May e Roger Taylor si sono dimostrati più collaborativi. “Non mi hanno rilasciato interviste integrali ma sono stati amichevoli e non mi hanno ostacolata”.
FREDDIE MERCURY, IL PREZZO DELL’IMMORTALITA’
Stando alle parole di Lesley-Ann Jones, per la scrittrice è difficile immaginare un Freddie Mercury anziano e avanti con gli anni. “E’ morto a 45 anni ed è diventato immortale […] Penso che fosse contento del Freddie che era diventato fino alla sua scomparsa. E’ il Judy Garland del rock” ha concluso l’autrice della biografia sul leggendario e indimenticabile frontman dei Queen.
La prematura morte di Freddie Mercury ha certamente lasciato un vuoto incolmabile nell’arte e nella musica internazionale, nonché il dubbio di cosa ancora avrebbe potuto continuare a creare assieme a Brian May, Roger Taylor e John Deacon.