Gli iconici Sex Pistols sono stati una delle band più influenti della cultura punk. Nato a Londra nel 1975 e scioltosi appena 4 anni dopo, il gruppo punk rock britannico ha rilasciato alcune indimenticabili canzoni come: Anarchy in the U.K, Pretty Vacant, Holidays in the Sun, la cover di My Way di Frank Sinatra e, soprattutto, God Save the Queen. Nonostante una carriera piuttosto breve, i Sex Pistols sono stati definiti all’epoca come “la sola ed unica punk rock band britannica”, nonché come i veri pionieri del genere punk. Oggi vogliamo soffermarci in particolar modo sul brano God Save The Queen, uno dei più controversi della storia della musica.
God Save The Queen: la canzone più controversa dei Sex Pistols
Quando parliamo di God Save The Queen non stiamo trattando solo uno dei brani più iconici dei Sex Pistols, ma anche e soprattutto uno dei più controversi della storia della musica. Il secondo singolo del gruppo, pubblicato il 27 maggio del 1977, ha segnato inevitabilmente la storia della musica. Molto criticata e molto apprezzata allo stesso tempo, la canzone ha segnato un’intera generazione: “Non si scrive una canzone del genere perché si odiano gli inglesi, la si scrive piuttosto perché si amano e si è stanchi di vederli maltrattati”, affermò l’iconica voce dei Pistols Johnny Rotten.
Rilasciata durante il Giubileo D’argento della Regina Elisabetta, la canzone è stata da sempre accostata a questo evento e, i membri del gruppo, più volte hanno negato il collegamento tra questi due avvenimenti. Il primo a dare delucidazioni sulla faccenda fu proprio Paul Cook, che al riguardo disse: “Non eravamo a conoscenza di ciò all’epoca quindi no, non è stata ideata appositamente per il Giubileo della Regina. Soprattutto non è un’opera studiata a tavolino e rilasciata per lasciare tutti di stucco.”
Ad avvalorare tale tesi resta anche il fatto che God Save The Queen, inizialmente, avrebbe dovuto intitolarsi “No Future”: fu il manager della band (Malcom McLaren) a convincere i Pistols a cambiarne il nome, facendo coincidere l’uscita del singolo con la manifestazione per la regina.
L’esibizione sul Tamigi dei Sex Pistols
Il giorno stesso del Giubileo (10 giugno), i Pistols decisero che era arrivato il momento di far conoscere il brano al mondo intero e, di punto in bianco, cercarono di suonare God Save The Queen su una barca, proprio di fronte al palazzo di Westminster. Dopo vari tentativi di fermare l’esibizione, compresa una rissa tra Jah Wobble e un cameramen, la barca attraccò e oltre dieci persone furono trattenute dalle forze dell’ordine.
Controversie a parte, God Save The Queen ottenne un successo clamoroso, tanto da raggiungere il secondo posto della classifica UK Singles Chart. Secondo alcuni, in realtà, il brano all’epoca era il singolo più venduto in tutto il Regno Unito ma, a causa della sua natura provocatoria e controversa, rimase al secondo posto senza mai raggiungere l’ambita vetta. Poco tempo dopo la canzone fu bandita anche dalla BBC e un’associazione che regola le trasmissioni nel Regno Unito, l’Independent Broadcasting, vietò categoricamente di trasmettere il singolo dei Sex Pistols su qualsiasi canale.