Quando si ascoltano gli album in studio dei Led Zeppelin, sovviene spontaneo fermarsi ad ammirare il raffinato lavoro di produzione che Jimmy Page ha, accuratamente, celato dietro le fila della leggendaria discografia del gruppo. Ciò che colpisce maggiormente della Hard Rock band per eccellenza, sin dal primo ascolto, è l’unicità del sound scaturito da ogni singolo componente.
Dalla batteria mozzafiato di John Bonham agli acuti travolgenti di Robert Plant; passando per l’equilibrio e l’estro indiscussi di John Paul Jones e per il genio, a dir poco stupefacente, del chitarrista Jimmy Page. Come sappiamo, il lavoro di produzione dei dischi della band, è dovuto proprio alla meticolosità di Page che, consapevole di avere tra le mani una gemma rara, voleva che ogni suo punto luce splendesse limpidamente.
Dagli ascoltatori più assidui alle orecchie più casuali, chiunque, sin dalle prime note, è capace di rendersi conto che la leggenda dei Led Zeppelin si basa sull’iconica batteria di John Bonham; capace di tessere tappeti ritmici unici nel loro genere. Qualunque fosse lo stile che Bonzo decideva di adottare, questi, riusciva a renderlo, semplicemente, inconfondibile. Quando a confermare questa tesi arriva una figura altrettanto iconica come quella di Eddie Kramer, qualsiasi dubbio viene, immediatamente, spazzato via.
Eddie Kramer: “Lo stile di John Bonham definì i Led Zeppelin”
Nel corso degli anni,i Led Zeppelin hanno spesso adottato soluzioni pressoché avanguardistiche per rendere i loro brani più variegati e ricchi in fase di produzione. Ne è un esempio lampante, When The Leeve Breaks, tratto da Led Zeppelin IV, che fu affidato al fonico Andy Johns. Questi registrò la batteria di Bohnam collegando i microfoni al piano superiore della residenza di campagna di Headley Grange.
Per quanto riguarda Led Zeppelin II, in cui la band collaborò con Kramer; questi scelse di non adottare soluzioni particolarmente estrose; nonostante Eddie fosse un visionario nel suo campo. L’ingegnere del suono ha spiegato che, secondo lui, l’unicità di Bohnam potesse essere catturata anche utilizzando soluzioni rudimentali.
Nel corso della serie Ask Eddie Kramer, proposta da Gibson TV, Eddie ha detto: “Catturare il sound di John Bonham è semplicissimo, perché era un batterista unico. Le performance di John sarebbero potute essere incise con la più scarna delle strumentazioni; rimanendo comunque straordinarie”. Andando avanti con il colloquio, il fonico ha spiegato che, secondo la sua opinione, John Bonham fosse il motore dei Led Zeppelin, grazie al suo approccio particolarmente fisico, quanto assennato allo strumento.
Kramer ha concluso rivelando che, le parti di Bonzo, fossero le più facili da incidere grazie alla sua strabiliante padronanza della batteria. Sembrerebbe che Eddie Kramer si fosse reso conto dell’eclettismo di John Bonham sin dal primo momento e che, ne avesse avuto conferma durante le sessioni di incisione per House Of The Holy.