Tra i generi che di sicuro ha permesso ai chitarristi di mettere maggiormente in mostra le loro capacità ed i loro virtuosismi c’è senz’altro il metal. Il genere, come ogni genere del resto, nel corso degli anni ha mutato le sue peculiarità, dando così vita a molti sottogeneri di metal: dal groove metal all’hair metal, dal black metal al progressive metal. Come già detto in precedenza, nel genere il chitarrista ha molto risalto e negli anni sono emersi molti strumentisti straordinari. Cerchiamo di determinare quali siano i cinque migliori prendendo in considerazione la tecnica, le novità apportate, l’impatto nel mondo della musica ed anche il successo raccolto.
Eddie Van Halen
In attività sin dal 1974, l’influenza di Eddie Van Halen è innegabile. Grazie all’omonima band ha avuto una fortissima influenza nell’hard & heavy, portando all’origine di molti gruppi heavy metal, essendo da ispirazione a moltissimi chitarristi. Quello che è forse il suo più grande merito è aver perfezionato la tecnica del tapping, che fu di grande impatto nel genere. Oltre a questa tecnica è interessante anche il suo approccio alla scrittura dei soli e la particolare attenzione per la parte ritmica. Oltre che con i Van Halen, incise anche con Michael Jackson, più precisamente registrò per il re del pop il solo di “Beat It”.
Steve Vai
Steve Vai è riconosciuto come uno dei più grandi innovatori della sua epoca. Anche lui come Van Halen sviluppò la tecnica del tapping, ma è senz’altro l’utilizzo della leva del tremolo che lo ha caratterizzato. Grazie all’uso che fa di questa leva fa quasi “urlare”, o meglio “cantare”, la chitarra. Inoltre i suoi soli si caratterizzano sia per espressività, sia per una grande tecnica, espressa al massimo nelle parti in cui viene messa in mostra la grande padronanza del legato, sia quando si fa sfoggio della grande velocità di esecuzione, tanto da essere considerato uno dei migliori shredder.
Dimebag Darrell
Dimebag Darrell è stato fondatore, chitarrista e compositore dei Pantera e raggiunse, insieme alla band, il picco di popolarità sul finire degli anni ’80. Le sue prime influenze derivarono dal rock anni ’70, soprattutto dai Kiss band di cui, sin da giovanissimo, era ammiratore accanitissimo. Proprio riguardo al chitarrista del Kiss, Ace Frehley, ha detto che se non fosse esistito non avrebbe saputo scrivere nessuno dei suoi iconici riff. Come da lui stesso dichiarato ebbero grande influenza su di lui anche gruppi come i Black Sabbath, i Van Halen; i Judas Priest e Iron Maiden. Dimebag fu ucciso da un presunto ammiratore nel 2004 durante un concerto.
Yngwie Johan Malmsteen
Il chitarrista svedese Yngwie Johan Malmsteen si è distinto molto dal punto di vista compositivo, prendendo grande ispirazione nella scrittura dei licks dalla musica classica, soprattutto Johann Sebastian Bach, e fondendola con le altre sue influenze come Ritchie Blackmore, Jimi Hendrix e Uli Jon Roth. Dal punto di vista tecnico primeggia soprattutto nelle tecniche della pennata continua e di quella alternata. Fa anche largo uso anche dello sweep picking e del tremolo.
Zakk Wylde
Zakk Wylde è diventato conosciuto per aver fatto parte della band di Ozzy Osburne e per aver fondato i Black Label Society. Le tecniche che maggiormente lo caratterizzano sono l’uso degli armonici artificiali, mentre i soli per l’uso della scala pentatonica minore combinata alla plettrata alternata, che consente un attacco spesso inatteso. Un aspetto piuttosto peculiare è l’uso della tecnica del chicken picking, tecnica molto in uso sulla chitarra country, ma poco diffusa nel metal.