I più irriducibili appassionati di Alternative Rock e, in particolare di band come Nirvana e Foo Fighters, sapranno sicuramente chi è Butch Vig; più volte comparso accanto alle due iconiche Rock Band. Ebbene, Butch Vig è stato il batterista dei Garbage, gruppo appartenente alla medesima corrente. La sua figura, però, è passata alla storia grazie al suo contributo, in qualità di produttore, nel leggendario capolavoro della band di Kurt Cobain, Nevermind, del 1991. Nel corso di una recente intervista, rilasciata per un’emittente radiofonica statunitense, il produttore ha affrontato diversi argomenti, dalle storie sulla band in cui militava, fino ad arrivare alla devastante tragedia che, la morte di Kurt Cobain, è stata.
Butch Vig ha esordito ricordando la cantante della sua band, Shirley Manson e, di come, questa, li avesse colpiti prima che entrasse nella band. In particolare, il produttore e musicista, ha detto: “Beh, io, Duke (Erikson, bassista e chitarrista della band) e Steve (chitarrista) avevamo lavorato per circa cinque mesi ad alcune canzoni dei Garbage. Alla fine, decidemmo che volevamo trovare una cantante femminile; ma non riuscivamo ad incontrare una persona capace di soddisfare a pieno le nostre esigenze“.
Il primo incontro tra i Garbage e Shirley Manson
Andando avanti con il colloquio, Butch Vig ha ricordato il primo incontro tra la band e colei che, di li a poco, avrebbe rivestito il ruolo di cantante: “Steve registrava su nastro, ogni domenica notte, circa 2 ore di MTV. Così, un lunedì arrivò da noi, indicando la cantante degli Angelfish. Amavamo il suo modo di cantare. Steve aveva registrato la sua interpretazione di Suffocate Me. Rimanemmo di stucco innanzi alle emozioni che Shirley era capace di infondere quando cantava e di quanto, purtroppo, fosse sottovalutata”. Il produttore dei Nirvana, ha spiegato che, la peculiarità di Shirley che maggiormente aveva sbalordito la band, era stato il suo modo di accostare melodie soavi alla crudezza del Grunge di quegli anni, diversamente da tutti gli altri cantanti che annoveravano la scena.
“Così – ha continuato Vig- abbiamo deciso di chiamarla spiegandole la nostra situazione e, invitandola a provare con noi alcune delle nostre canzoni, in modo da vedere se potesse crearsi una sorta di legame tra lei e la band. Non avevamo piani all’epoca, non sapevamo nemmeno se avessimo intenzione di incidere un disco. Volammo in Regno Unito per conoscere Shirley senza pensarci due volte”. Vig ha concluso ricordando che Shirley e la band fossero rimasti per circa 4 ore a parlare degli argomenti più disparati, prima di invitarla ad incidere.
Butch Vig ricorda i Nirvana e la morte di Kurt Cobain
Butch Vig ha, immancabilmente del resto, concluso la sua intervista parlando del suo periodo con i Nirvana e, dell’impatto che la catastrofica perdita di Kurt Cobain avesse avuto sulla sua carriera. Il produttore ha rivelato che, scoprire che il leader dei Nirvana fosse morto, sia stato desolante; nonostante avesse maturato immediatamente l’idea che, senza Kurt, il suo percorso si sarebbe trovato innanzi ad un profondo punto di svolta.
“Uscii con molta spensieratezza quel giorno – ha esordito Vig – Avrei dovuto incontrare alcuni colleghi per godermi una serata fuori. Quando sono arrivato, tutti mi fissavano attoniti, finché, qualcuno, non trovò coraggio dicendomi che Kurt fosse morto. Non avevo idea di quanto fosse successo. La mia reazione fu spropositatamente emotiva, ma non esitati due volte a prendere il primo volo di ritorno per gli Stati Uniti“.