Nonostante una carriera molto breve e sfortunata, Amy Winehouse è entrata di diritto nella storia della musica grazie a diversi brani dalla qualità sopraffina. Tra questi, Back to Black è una canzone che è riuscita a rendere la cantautrice britannica davvero immortale, impossibile da dimenticare per milioni di fan in tutto il mondo. Scopriamo insieme tutti i retroscena principali che si nascondono dentro un pezzo straordinario, diventato un autentico manifesto delle vicende personali di un’artista mai troppo rimpianta.
Back to Black, una hit impossibile da dimenticare
Amy Winehouse ci ha lasciato in dote molti meno brani rispetto a quelli che avrebbe potuto concepire con una carriera ben più lunga. Tra questi Back to Black può essere considerata come una hit fuori dal comune, autentico manifesto di una sofferenza interiore. La canzone è uscita nel Regno Unito il 30 aprile del 2007, mentre in Italia è apparsa come singolo nel mese di novembre dello stesso anno. Si tratta di un autentico capolavoro del soul, che si è avvalso anche dell’aiuto dell’etichetta Island e della produzione di Mark Ronson.
Fin dalla sua apparizione, il singolo ha ottenuto recensioni più che positive da parte dei critici, oltre ad aver conseguito dati di vendita di assoluto rilievo. Non a caso, il quotidiano Manchester Evening News ha definito questo brano tra i migliori del 2007. Negli anni successivi alla morte di Amy, il pezzo sarebbe stato riproposto da Beyoncé nel film Il grande Gatsby e in occasione della serie televisiva Glee. Ma non basta questo per mettere in evidenza tutto il suo impatto sulla musica mondiale.
Il triste presagio di una fine tragica
Back to Black viene considerato da molti come una sorta di canzone premonitrice della morte di Amy Winehouse. Ciò si nota già dal video in bianco e nero, nel quale la cantante si reca al funerale del suo cuore infranto dopo essersi separata da suo marito. Dopo essere stata in una casa, Amy entra in un’automobile del carro funebre e guida poi il corte fino al cimitero. Al termine del filmato, sulla bara appare la scritta “Riposa in pace, cuore di Amy Winehouse”.
Chi conosceva Amy Winehouse credeva che la ragazza fosse morta per suicidio, proprio dopo essersi resa conto che la sua storia d’amore con Blake Fielder-Civil fosse ormai giunta al termine. La cantautrice non avrebbe potuto mai fare a meno del suo amato e sarebbe stata proprio la disperazione ad ucciderla. Ovviamente, su questo non avremo mai la certezza.
L’album omonimo con altri successi straordinari
Back to Black fu la title-track di un album pubblicato nel 2006 e capace di imporre la figura della Winehouse a livello globale. Da Rehab a You Know I’m No Good, da Tears Dry on Their Own a Love is a Losing Game, i singoli di successo furono davvero numerosi. C’è chi considera questo disco tra i più influenti del 21esimo secolo. Di sicuro, ci ha consentito di conoscere un’artista fuori dal comune, che ci ha lasciato troppo presto e avrebbe potuto segnare, ancora di più, un’impronta indelebile nella musica in tutte le sue forme.