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È giusto fare dirette streaming in questo periodo? Il parere delle rockstar

In un momento complesso come questo, moltissime rockstar (cantanti e band) hanno cercato di alleggerire il peso della quarantena ai loro fan tramite varie dirette streaming sui vari social. Naturalmente, ciò ha l’effetto “collaterale” di renderli molto più popolari: essendo ovviamente più libere le persone, il pubblico si incrementa. È giusto fare dirette streaming in questo periodo? Sarebbe forse il caso di evitare, proprio per non mettersi in mostra?

Rockstar e ‘il palco’ della rete

Come sappiamo, molti a causa del covid si sono trovati a dover annullare il proprio tour, come ad esempio i Metallica. Tuttavia, loro hanno compensato trasmettendo concerti in diretta sul canale YouTube e su Facebook. Anche Patti Smith ha trasmesso un suo concerto su Facebook, mostrando anche una grande solidarietà per il nostro paese. Poi ancora Bono Vox, leader degli U2, ha fatto diverse dirette streaming, in una delle quali ha anche cantato la canzone che ha composto per noi dal titolo ‘Let Your Love Be Known‘. Non si può assolutamente vedere tale gesto come un desiderio di popolarità, ma è indubbio che abbia come conseguenza anche questo: far parlare degli artisti. La maggior parte delle rockstar ritiene, quindi, di dover anzi incrementare la propria assenza a causa dell’emergenza, per intrattenere i propri fan e far capire loro che non sono soli.

Il parere di Nick Cave

Nick Cave è stato l’unico ad andare ‘controcorrente’. Il cantautore australiano leader dei Nick Cave and the Bad Seeds sarebbe dovuto essere in tour con la sua band in Europa, anche in Italia questa Estate, ma naturalmente le date sono state annullate a causa dell’emergenza. Di recente, Nick Cave risposto ad una serie di domande sul suo Blog. Approfittando della situazione, i fan più affezionati hanno chiesto, infatti, quando la rockstar avrebbe fatto una diretta streaming. Nick Cave ha stupito tutti con la sua risposta: invita a fare un passo indietro, poiché la situazione è particolarissima e non è il momento di pensare alla creazione artistica, ma di mandare e-mail alle persone che amiamo. Infatti, Cave racconta come solitamente sia sua abitudine reagire ai problemi ed ai periodi di difficoltà creando qualsiasi cosa: un libro, una canzone, ecc. Un artista, del resto, vive per la creazione. Eppure stavolta non riesce, perché deve essere un momento di riflessione.

Come artista, mi sembra inappropriato perdermi questo momento straordinario. Improvvisamente, l’atto di scrivere un romanzo, o una sceneggiatura o una serie di canzoni, mi appare come un’indulgenza da un’epoca passata. Per me, questo non è il momento di essere seppellito nel business della creatività. Questo è il momento di fare un passo indietro e usare l’opportunità di riflettere su quale sia esattamente la nostra funzione, perché esistiamo come artisti“.

– Dal Blog di Nick Cave

Preferire l’assenza

Seppur non trovando un suo corrispettivo nell’ambito musicale, in realtà Cave rispecchia un punto di vista che altri artisti hanno avuto. Moltissimi autori e pittori hanno dichiarato di avere difficoltà a creare e a produrre in un periodo di crisi. Sicuramente il punto di vista di Cave esprime l’emotività e la profondità che è presente anche nelle sue canzoni, così cupe e introspettive.

And I don’t believe in the existence of angels
But looking at you I wonder if that’s true
But if I did I would summon them together
And ask them to watch over you
Both to each burn a candle for you
To make bright and clear your path
And to walk, like Christ, in grace and love
And guide you into my arms“.

– Into my arms, Nick Cave and the Bad Seeds

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