Il format britannico Desert Island Discs – promosso da una radio inglese – annovera tra i suoi intervistati alcune delle rockstar e dei nomi più importanti del panorama musicale. Avevamo già parlato di David Gilmour – che aveva fatto la lista dei pezzi senza i quali non potrebbe vivere. E ora è la volta di Paul McCartney, iconico ex bassista dei Beatles. Scopriamo in questo articolo, la playlist imprescindibile del leggendario Fab Four.
BEATLES, L’INTERVISTA A PAUL MCCARTNEY PER DESERT ISLAND DISCS
In occasione dell’anniversario del programma radio Desert Island Discs, i produttori hanno pensato bene di invitare lo storico bassista dei Beatles – Paul McCartney – per svelare al mondo le sue scelte vitali in campo musicale. Bisogna andare a scavare negli archivi della radio, fino al 1982 per trovare il momento in cui il Fab Four si è seduto davanti a microfoni del noto show britannico.
I Beatles si erano ormai sciolti da dodici anni e ne era passati solamente due dalla tragica scomparsa di John Lennon – per mano dell’assassino fanatico, Mark David Chapman. Le scelte musicali di McCartney – il suo personale bagaglio di brani senza i quali non potrebbe vivere – tracciano dunque una parabola che, dagli inizi della sua carriera, arriva fino al suo momento solista.
PAUL MCCARTNEY, IL LIBRO E L’OGGETTO DI LUSSO DA PORTARE SULL’ISOLA DESERTA
L’allora conduttore del programma radiofonico Desert Island Discs – Roy Plomley – chiede inizialmente a Paul McCartney di fare un’altra scelta. Oltre a quella delle canzoni che vorrebbe portare con sé. L’ex Beatles deve infatti selezionare un libro e un oggetto di lusso per la permanenza sull’isola. Presto detto. Come volume infatti, il bassista vuole Linda’s Pictures – il libro fotografico della moglie. E come bene di lusso, ovviamente, una chitarra.
BEATLES, LE CANZONI SENZA LE QUALI PAUL MCCARTNEY NON POTREBBE VIVERE
“La prima è Heartbreak Hotel di Elvis Presley. – esordisce Paul McCartney ai microfoni di Desert Island Discs – mi porta indietro a quando compravo i primi album. Fino a quel momento, c’era sempre stato Billy Cotton e roba swing e bee-bop. Poi, all’improvviso, è esploso il fenomeno del rock ‘n’ roll e Elvis è stata una delle prime persone che mi hanno fatto interessare alla cosa. Ricordo che ero a scuola quando uscì il disco”.
Dopo aver ricordato la sua infanzia e i suoi primi interessi musicali – passione alla quale lo aveva indirizzato il padre – Paul McCartney passa a svelare il secondo brano del quale non potrebbe fare a meno. Ovvero Sweet Little Sixteen di Chuck Berry. Accanto a questo classico, la scelta di Courtly Dances di Benjamin Britten, mostra i vasti e ampi gusti musicali dell’ex bassista dei Fab Four.
LE ALTRE CANZONI SCELTE DA PAUL MCCARTNEY PER DESERT ISLAND DISCS
Ai microfoni di Roy Plomley, Paul McCartney continua a camminare sul viale dei ricordi – dagli anni della sua infanzia fino ai primi album acquistati. Il primo in assoluto – Be-Bop-A-Lula, di Gene Vincent – è proprio la sua quarta scelta dei brani da portare su un’isola deserta. La quinta scelta è dettata invece dalla profonda e – molto controversa – relazione con John Lennon. Il musicista sceglie infatti Beautiful Boy – a due anni di distanza appunto, dalla morte dell’autore di Imagine.
La sesta e settima scelta di Paul McCartney, riflettono infine il suo amore per i padri e i pionieri del rock. Con Searchin del gruppo The Coasters e il brano Tutti Frutti di Little Richard. Infine, l’ottavo e definitivo brano tra quelli senza i quali McCartney non potrebbe vivere, è Walking in the Park with Eloise. E la ragione di questa scelta è la più commovente di tutte. “Questa è una canzone che ha scritto mio padre”.