Il rock è costellato di grandi nomi, leggende intramontabili che – molto spesso – si sono bruciate troppo in fretta. Giovani talenti che hanno lasciato un vuoto incolmabile nella musica internazionale. Da chi ha perso la battaglia con i propri demoni, a chi si è lasciato trascinare nell’oblio da un distruttivo abuso di alcol e droghe. Da chi si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato a chi è rimasto vittima di terribili e fatali incidenti. Accanto ai soliti noti – come Kurt Cobain, Janis Joplin, Jim Morrison o Jimi Hendrix – andiamo alla scoperta di 5 leggende del rock morte troppo presto.
QUANDO LA MUSICA PERDE TALENTI, LE ROCKSTAR MORTE TROPPO PRESTO
Dagli anni ’50 ad oggi sono moltissimi i giovani artisti e le rockstar morte precocemente. A partire dal Club 27, che raccoglie tutti i musicisti morti – sinistramente – alle stessa età. Ci sono star che sono rimaste vittime di incidenti imprevedibili o altre che sono state stroncate da malattie incurabili. Altre ancora hanno iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti e alcol, finché la loro dipendenza non li ha spenti per sempre.
RITCHIE VALENS
Ritchie Valens, nome d’arte di Richard Steven Valenzuela, è stato un cantante e chitarrista statunitense di origini messicane. Nell’arco della sua breve carriera – interrotta a soli 17 anni per un tragico incidente aereo – Valens è riuscito a mettere la firma su ben sette brani. La morte è sopraggiunta nel 1959, anno nel quale il giovane era stato scelto – assieme ad altri talenti emergenti – per un tour in tutto il centro-nord degli States.
Dopo una performance nello Iowa, Buddy Holly – anche lui parte del progetto – propose a Valens e altri ragazzi di prendere un piccolo aereo, guidato un pilota 21enne ancora inesperto di volo. Ritchie si giocò l’ultimo posto sul velivolo con il chitarrista Tommy Allsup con il lancio della moneta. Destino volle che la vittoria toccò a lui. Pochi minuti dopo il decollo, l’aereo si schiantò infatti in un campo di grano. Il giorno dopo – sul luogo dell’incidente – vennero ritrovati i corpi senza vita di Buddy Holly e Ritchie Valens. Al 17enne è ispirato il film La Bamba del 1987.
ALAN WILSON
Alan Wilson è stato un cantante e chitarrista statunitense, meglio noto come leader della band Canned Heat. Durante la sua breve carriera scrisse alcuni dei pezzi più noti e amati della formazione, ma perse la vita a causa di una probabile overdose da barbiturici. Non sono pochi coloro che sostengono si sia in realtà tolto la vita, ma non esistono prove certe a riguardo.
Con i Canned Heat salì sul palco di due dei più importanti festival musicali della storia. Il Monterey Pop Festival del 1967, passato alla storia per la straordinaria esibizione di Jimi Hendrix. E Woodstock nel 1969.
BUDDY HOLLY
Buddy Holly scompare prematuramente a soli 22 anni, nello stesso incidente aereo in cui perde la vita Ritchie Valens. Quell’evento è ricordato come la prima grande tragedia nel mondo del rock. Come Valens, anche Holly aveva un grande talento. La sua musica in particolare – che passava dal rockabilly al rock ‘n’ roll – fu molto amata negli anni ’50. Tanto che, nel tempo, si è aggiudicato il posto numero 13 nella classifica dei 100 migliori artisti di sempre secondo Rolling Stone. Il sound e la creatività innovativa di Buddy Holly hanno ispirato moltissimi artisti leggendari che verranno dopo di lui. Dai Beatles ai Rolling Stones. Da Bob Dylan a Eric Clapton.
RUDY LEWIS
Charles Rudolph Harrell – meglio conosciuto come Rudy Lewis – è stato un talentuoso cantante di Rhythm e Blues, scomparso prematuramente all’età di 27 anni. A differenza degli altri grandi nomi del Club 27, quello di Lewis non è citato quasi mai. Eppure, nel 1988, il suo nome venne ammesso accanto a quello di altri grandi musicisti nella Rock and Roll Hall of Fame.
Rudy Lewis morì prematuramente nel 1964, nel quartiere di Harlem, a New York. Il suo corpo senza vita venne ritrovato in una stanza d’alberto, ma l’autopsia non fu mai eseguita. Sia i medici che i familiari del giovane cantante, ipotizzarono un decesso dovuto a overdose, asfissia e attacco cardiaco. I Drifters – band della quale Lewis era diventato cantante solista – gli dedicarono il brano I Don’t Want to Go On Without You.
PETE HAM
Concludiamo questa breve classifica delle 5 leggende del rock morte troppo presto, con il cantante e chitarrista britannico Pete Ham. Il musicista di origini gallesi è passato alla storia come fondatore della band Badfinger che – al proprio debutto – scalò le classifiche del paese con il singolo Come and Get It, scritto da Paul McCartney. Nonostante il pezzo iniziale non fosse stato composto dalla band, il secondo – No Matter What, composto proprio da Ham – viene ritenuto oggi il prototipo della musica power pop.
Nel 1971 i Badfinger collaborarono con un altro Beatles – George Harrison – che produsse il loro brano Day After Day e vi partecipò come chitarrista. L’amicizia tra Pete Ham e Harrison proseguì anche dopo, con numerosi sodalizi artistici. Il Beatles utilizzò il grande talento di Ham nel suo album All Things Must Pass. E in quello stesso anno – durante il concerto per il Bangladesh – lo invitò sul palco per suonare con lui la versione acustica di Here Comes the Sun.