La notizia della morte di Elisabetta Imelio, cantante prima della band simbolo del Punk Underground italiano, Prozac+ e, poi, dei Sick Tamburo, ha scosso l’opinione pubblica e il panorama artistico nostrano. Elisabetta si è spenta nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di migliaia di fan che; grazie al suo apporto con i Prozac+, hanno ritrovato la speranza nella musica indipendente. Si perché, i Prozac+ erano una band diversa. Un gruppo che si discostava totalmente dalla scena mainstream e che ha scelto, volontariamente, di non arginare mai l’abisso. I Prozac+ nacquero come una realtà di provincia.
Giorno dopo giorno, se ne vedono tante susseguirsi nei locali in centro città o affollare i garage di casa con strumenti musicali e un carico impressionante di sogni e speranze. Ebbene, Elisabetta Imelio e la sua band, formata da Gian Maria Accusani ed Eva Poles, riaccesero la passione di decine di giovani che, in ogni tempo, si sono sentiti surclassati dalle realtà corrotte e di matrice capitalistica che imperversano sul panorama musicale. Elisabetta scelse di non fare mistero della sua malattia e di gridare alla rivolta nelle sue canzoni con tutta la forza che aveva in corpo. Oggi vogliamo ricordarla attraverso il contributo che, sia i Prozac+ che, i Sick Tamburo hanno fornito alle realtà più deboli della società.
La carriera di Elisabetta Imelio attraverso Prozac+ e Sick Tamburo
Una vita intera dedicata alla musica e alla sensibilizzazione diretta del pubblico attraverso i messaggi delle proprie canzoni. Ripercorrendo il cammino di Elisabetta Imelio ci accorgiamo di quanto, la sua carriera, si sia incentrata sulla speranza in un mondo migliore e sulla lotta costante contro le inibizioni che, quotidianamente, osteggiano i propri obiettivi. I Prozac+ sono stati il simbolo della controcultura che, sul tramonto degli anni ’90, ha spinto i giovani italiani all’emancipazione. I Sick Tamburo, invece, si formano nel 2007, per volontà di Elisabetta e Gian Maria Accusani.
Caratterizzati dai passamontagna che indossano dal vivo e dall’aggressività, seppur coinvolgente dei loro brani; questi dimostrano il raggiungimento di una maturità artistica ed emotiva capace di straripare dagli argini del genere di riferimento, strizzando l’occhio, in determinati istanti, al cantautorato più raffinato; per poter esternare un male che va oltre la rivoluzione. I Sick Tamburo hanno dato voce a chi, questa, ormai l’aveva persa a forza di urlare in vano; esorcizzando il dolore per una società malata e logorante attraverso una musica passionale e dall’elevatissimo apporto emotivo. Il progetto, pone al centro della propria opera l’unica soluzione possibile per contrastare i mali del mondo: l’amore. Testi come mai attuali che forniscono stralci di pura sincerità, attraverso una tensione nostalgica quasi viscerale che rende ogni singolo brano, un viaggio alla ricerca di sé stessi.