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Billie Joe Armstrong, quella volta che creò i Green Day

I Green Day sono una delle band punkrock e poppunk più famose degli ultimi 25 anni. La band ha preso d’assalto il mercato mainstream nei primi anni ‘90 con il loro arrogante poppunk, insieme ad un atteggiamento anarchico molto coinvolgente. Influenzati dai predecessori punk della fine degli anni ’70, hanno continuato a parlare alle giovani generazioni. Da Dookie fino ad American Idiot all’ultimo disco Father of All… Motherfuckers, i Green Day sono riusciti ad avere un gran successo, entrando anche Rock & Roll Hall of Fame nel 2015. Fu Billie Joe Armstrong, il cantante e chitarrista del gruppo, che creò i Green Day, ma come? Vediamolo e scopriamolo insieme.

LE PRIME ORIGINI DEI GREEN DAY

I Green Day nacquero dalla scena punk underground della California del Nord. Gli amici d’infanzia Billie Joe Armstrong, chitarrista e leader, e Mike Dirnt al basso volevano da tempo fare una band. Nacquero gli Sweet Children, a Rodeo, in California, quando entrambi avevano circa 14 anni. Nel 1989, il gruppo aggiunse Al Sobrante alla batteria e cambiò nome in Green Day, fu Billie Joe Armstrong che creò i Green Day (almeno il nome). La scelta del nome viene dall’espressione, anzi da uno slang, che tradotto viene a significare “giornata passata a fumare erba”. Dalla crasi di tutto questo, ecco Green Day.

I VERI ALBORI DEI GREEN DAY

Era il 1989 e la band pubblicò indipendentemente il suo primo EP, 1000 Hours, che fu anche ben accolto nella scena hardcore punk californiana. I primi EP arrivarono poco dopo nel 1990. Nel 1991, cambiò tutto. Il gruppo iniziò a progettare il loro futuro sotto un’etichetta indipendente locale, la Lookout. Combinando i vari pezzi e singoli, uscì 39/Smooth, il primo vero album della band. Fu anche in questo momento che la band cambiò batterista. Se ne andò Al Sobrante il quale venne sostituito Tré Cool (vero nome Frank Edwin Wright III), che divenne il batterista permanente della band, fino ad oggi.

DAL SECONDO ALBUM ALLA MAJOR E “DOOKIE”

Il secondo album, Kerplunk, uscì nel 1992. Il successo fu davvero importante, seppur pubblicato in un certo modo, molto diverso da come fare una major (anche per risorse economiche più esigue). Kerplunk suscitò l’interesse delle principali case discografiche e la band decise di firmare con la Reprise. Dookie fu l’album di debutto dei Green Day in una major e, grazie anche al supporto di MTV, la band esplose definitivamente al grande pubblico. Fino al 1995, il disco vendette 5 milioni di copie sono negli Stati Uniti, superando le 15 milioni di copie vendute totalmente. Un super successo.

I NUMEROSI PROVINI FALLITI

Pensate che agli inizi della carriera, i Green Day fecero numerosi provini per un club indipendente di nome 924 Gilman Street, ma vennero sempre scartati. Era un club molto importante per le giovani band punk, ma i Green Day (che non si chiamavano ancora così) non piacevano granché. Il sound veniva considerato poco punk e un po’ troppo pop e all’inizio fu difficile affermarsi. Tutto cambiò con l’ingrosso del primo batterista Al Sobrante. Da lì, il resto è storia, i dischi venduti, le canzoni impresse nella mente dei fan e i numerosi concerti negli stadi.

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