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Serj Tankian: 6 curiosità sul cantante dei System of a Down

Serj Tankian, noto per essere il leader dei System Of a Down, è una delle personalità più eclettiche che siano conosciute. Non è, solo, infatti, cantante: è anche un valido polistrumentista, produttore discografico e, dal 2001, addirittura poeta. La sua carriera con i System Of a Down l’ha portato alla massima celebrità, anche se è da tenere ben presente anche la carriera da solista di un Tankian che non smette mai di stupirci. L’armeno, nato a Beirut nel 1967, è sicuramente una delle migliori personalità musicali che si possano conoscere. In quest’articolo raccoglieremo le sei curiosità più importanti che riguardano la sua figura:

1) Banchè sia nato in Libano, all’età di soli cinque anni, con la sua famiglia, Tankian si trasferì a Los Angeles, in California. Frequentò la Rose and Alex Pilibos Armenian School, dove conobbe due dei futuri membri dei System of a Down: Daron Malakian, cofondatore della metal band, e Shavo Odadjian, bassista della band. L’armeno naturalizzato statunitense si è laureato in marketing e business. Proprio nel periodo universitario ha iniziato a scrivere e suonare.

2) Prima della storica formazione dei System Of a Down, Tankian e Malakian suonavano in un’altra band: i Soil. Nel gruppo, erano presenti anche Dave Hakopyan al basso e Domingo Laranio alla batteria. Shavo Odadjian, assunto inizialmente come manager della band, divenne successivamente il chitarrista della formazione stessa. Il gruppo si sciolse dopo poco, dato l’abbandono di Hakopyan prima, e Laranio poi.

3) Subito dopo lo scioglimento dei Soil, Tankian e Malakian decisero di fondare un’altra band, non abbandonando il loro desiderio di far musica. La nuova band prese il nome di System Of a Down. La scelta era dovuta alla creazione di una poesia scritta da Daron Malakian: “Victims of a Down”.  La poesia presenta uno scenario apocalittico, segnato dalla fine di un’era e dal vero e proprio caos. Ma l’uomo, secondo Malakian,
non è del tutto perduto: ha la possibilità di poter cambiare il corso degli eventi, se solo lo volesse. In questo modo, la poesia assume carica ottimistica e speranzosa. Per quanto riguarda la band, che si era ispirata a questa poesia stessa, Odadjian divenne chitarrista fisso e fu reclutato un nuovo batterista: Ontronik Khachaturian.

4) 15 sono stati, nel corso della sua carriera, gli album pubblicati in totale da Tankian. Cinque con la sua band, otto da solista e uno in collaborazione con Arto Tunçboyacıyan. Un ultimo, Jazz-Iz-Christ, realizzato in collaborazione con l’omonima band. A proposito proprio della florida carriera da solista, questa inizialmente sembrava essere ancora molto legata alle precedenti sonorità, maturate con la formazione metal. Successivamente, lo stile del cantautore armeno iniziò ad assumere forme sempre più distinte. Emblematico, in tal senso, è stata la sua decisione di suonare, alla fine del 2009, con un’orchesta sinfonica. Da qui deriva “Elect the Dead Symphony”, album che vede la rivisitazione di alcuni suoi celebri brani.

5) E’ un importante attivista e uomo filantropico. A proposito dell’attivismo, l’armeno ha firmato, nel 2009, una petizione PETA. All’interno di questa, in soldoni, ci si batte contro la macellazione degli animali. Stesso tema l’ha portato a divenire vegetariano. Ma il suo è anche un impegno sociale: a favore delle popolazioni armene non ha solo scritto canzoni (di cui una molto recente). E’ schierato, infatti, a favore del riconoscimento del genocidio armeno da parte degli Stati Uniti e della Turchia. E ancora, per scopi benecifi ha fondato, insieme a Daron Malakian e Tom Morello, un’organizzazione non a scopo di lucro: gli Axis of Justice. L’organizzazione, anche schierata politicamente, ha spesso manifestato durante concerti.

6) E’ uno dei cantanti più dotati dal punto di vista dotale. Ha, infatti, un’estenzione vocale che va dal falsetto al growl. Per queste e altre abilità canore, Tankian è stato inserito, dalla rivista Hit Parader, nella classifica dei migliori cantanti metal di tutti i tempi. Figura al 26° posto su 100.

di Bruno Santini (Nefele)

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