R3M

I brani in cui i Linkin Park hanno predetto il suicidio di Chester Bennington

La scomparsa di Chester Bennington è stata una vera e propria tragedia per i fan dei Linkin Park e non solo. La storia della musica risentito tantissimo di questa morte, avvenuta per suicidio da parte del leader della band nu metal statunitense. Eppure, per quanto potesse essere sentito come un altro del tutto improvviso e senza delle radici profonde, in realtà il suicidio di Chester Bennington era stato più volte annunciato dalla stessa band, anche in modo del tutto indiretto, all’interno di alcune canzoni, che riflettevano lo stato d’animo il modo di pensare da parte del leader della band, che già da anni soffriva di quei problemi che l’hanno poi portato a scegliere la morte. Ecco quali sono le canzoni che hanno predetto il suicidio di Chester Bennington.

Shadow of the day

La prima delle canzoni che scegliamo nel parlare di quelle che hanno predetto il suicidio di Chester Bennington è Shadow of the day, una ballad rock piuttosto malinconica che preannuncia tutte quelle ombre che hanno poi portato al suicidio di Chester Bennington nel 20 luglio del 2017. Il testo, a leggerlo a seguito della tragedia, sembra essere un vero e proprio avviso che Chester Bennington dà ai suoi fan prima della sua morte, come se avesse voluto prepararli al tragico evento.

In effetti, il brano si propone come una lunga lettera d’addio in cui Chester Bennington descrive tutte le sue sfumature emozionali e tutti quei problemi che l’hanno portato a compiere il tragico gesto. Il testo, così profondo e difficile da interpretare al 100%, viene accompagnato da una musica lenta e malinconica, che sembra accompagnare in modo cadenzato le parole tristi e gravi del cantante. .

In The End

È una delle canzoni più celebri che siano state realizzate dai Linkin Park, ma anche ed è una delle canzoni più emblematiche se parliamo di quelle che hanno preannunciato il suicidio di Chester Bennington.

In the End è una canzone all’interno della quale si afferma che, alla fine di tutto, non importa davvero ciò che accade o ciò che è accaduto. Una sorta di previsione concettuale e quasi ideologica di ciò che sarebbe poi successo nel 20 luglio del 2017. Non a caso, se si guarda un dato meramente statistico, si osserva che In The End è stata la canzone più ascoltata dei Linkin Park dopo la morte di Chester Bennington e ha avuto una crescita, dal punto di vista delle visualizzazione degli streaming, che non ha pari negli ultimi anni nel mondo della musica.

One Step Closer

Incredibile considerare il fatto che una canzone come One Step Closer sia stata realizzata negli anni 2000, se si considerano tutte quelle frasi e tutti quei messaggi che Chester Bennington ha lasciato 17 anni prima la sua morte avvenuta per suicidio. Emblematica è la frase all’interno della quale il cantante afferma “sono un passo più vicino al limite, e sto per crollare”.

In un album passato alla storia come uno dei più grandi capolavori dei Linkin Park, One Step Closer si imposta come un brano incredibilmente malinconico ma allo stesso tempo, prezioso e lucido, dal momento che riesce ad analizzare in modo assolutamente delicato tutta la sofferenza umana. In virtù delle azioni che sono poi accadute negli anni a venire, possiamo ancor di più capirne il significato ed apprezzarne il senso.

Caste of Glass

Ultima delle canzoni di cui vi vogliamo parlare all’interno di questo articolo è Castle of Glass, brano che apparentemente parla soltanto della guerra e del suo tema, anche grazie alla citazione di Winston Churchill con cui si conclude il pezzo, ma che in realtà realizza una grande metafora del sentimento umano e della distruzione delle emozioni dell’uomo, attraverso la metafora della crepa nel castello di vetri, proprio grazie al tema della guerra stessa.

Se è vero che la metafora della crepa potrebbe essere identificata come indicativa della sofferenza umana, un ulteriore elemento riesce a confermare al 100% come questa canzone sia stata incredibilmente in grado di anticipare i tempi. Un mese prima della morte di Chester Bennington, infatti, suo figlio scrisse un’incredibile lettera in cui rievoca va ancora una volta il sentimento del dolore del padre che passava proprio attraverso la metafora della crepa nel castello di vetro.

Articoli correlati

Condividi