Gerald Anthony Scarfe è un noto fumettista e illustratore inglese: nella sua carriera ha collaborato col Sunday Times, con il New Yorker e con la Disney. Celebre è, soprattutto la sua collaborazione con il gruppo rock dei Pink Floyd: per l’album del 1979 The Wall, per l’adattamento cinematografico del 1982, nonché per il video musicale del brano “Welcome to the Machine”.
L’archivio personale di Scarfe in vendita presso la galleria San Francisco Art Exchange
L’archivio personale di Scarfe, ricco di cimeli, è stato messo in vendita presso la galleria San Francisco Art Exchange. La collezione di circa 3000 pezzi comprende: le sue opere per il film “Pink Floyd-The Wall” diretto dal grande Alan Parker, i disegni dei personaggi principali, le bozze originali e le sceneggiature.
L’archivio di Scarfe contiene, inoltre, centinaia di manufatti originali, articoli da collezione del film, oggetti iconici e modellini in scala dei protagonisti. Una vera e propria rarità per tutti gli amanti del genere, il cui annuncio recita “una delle più prestigiose collezioni di opere d’arte legate al rock mai messe prima sul mercato”.
Il fumettista Gerard Scarfe, parlando della collezione, ha spiegato: “Questa è la mia personale raccolta: è un tuffo nel passato, un tesoro che descrive dalla a alla z la storia di “ Pink Floyd-The Wall”: dall’album al film. Per anni ho custodito appunti, schizzi, oggetti di scena, riconoscimenti, pass, disegni originali e fotografie. Ci saranno, poi, le prime bozze dei disegni della copertina dell’album realizzate da me e Waters, ci saranno i miei appunti inediti, acquerelli, dipinti a olio e tante altre sorprese.”
Gerard Scarfe: un artista ‘ferocemente satirico’
Gerard Scarfe, nato a Londra il primo giugno del 1936, ha fatto della satira un fattore inconfondibile del suo modo di disegnare, al punto di essere descritto come “ferocemente satirico”. I temi principali delle sue opere erano: il sistema scolastico britannico e la guerra, argomenti vicini alle ideologie di Roger Waters.
La loro collaborazione, come potete immaginare, è stata intensa e piena di risvolti stravolgenti: “Waters venne a casa mia nel 1978, portò i primi nastri di “The Wall” e me li fece ascoltare. Sin da subito fu molto chiaro su quello che voleva: un disco, un concerto e un film. Ha raccontato Scarfe, aggiungendo: “Roger poi si accomodò e mi spiegò l’intera musica e tutti i testi dell’album. Mi spiegò i temi del disco: dalla morte del padre all’infedeltà della sua ragazza. Mi raccontò cosa era fantasia e cosa realtà: pian piano ho capito fino in fondo cosa avrei dovuto comporre.”
Il dualismo Roger Waters-Gerald Scarfe
Il dualismo Waters-Scarfe, nonostante gli alti e i bassi, è stato fondamentale per la realizzazione di quell’opera d’arte:“Io e Roger abbiamo lavorato insieme per sei anni e, nonostante alcune divergenze, siamo diventati grandi amici. –ha spiegato il fumettista britannico- In pratica condividiamo lo stesso senso dell’umorismo, le stesse passioni, le stesse idee.