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Roger Waters: “nel 2020, il mio tour di addio nelle arene”

Con il suo “Us &Them Tour”, Roger Waters ha fatto molto parlare di sé negli ultimi mesi. L’ottimismo con cui ha reagito al successo dell’opera, ha portato l’ex bassista dei Pink Floyd a vagliare molteplici scelte riguardanti la sua carriera nel prossimo futuro. In una recente intervista Waters ha, infatti, ammesso di star programmando diverse iniziative e un nuovo tour con il quale ricoprire 30 o 40 date tra Stati Uniti e Città del Messico. Ciò nonostante, nel corso di un’intervista più recente, Waters ha affrontato diverse tematiche col pragmatismo e la sincerità con cui sa, da sempre, contraddistinguersi.

Nelle parole di Roger Waters, traspare chiaramente l’immagine di un uomo la cui mente, ancora giovane, forte e creativa, combatte col tempo che consuma inesorabilmente il corpo. “Non è facile sopportare i ritmi di un tour nelle arene”, spiega Waters. “Nonostante continui a mantenermi in forma, purtroppo l’età avanza, ho 76 anni ormai e sento fortemente il bisogno di proporre ancora una volta le mie opere del passato. Oggi più che mai, le percepisco dannatamente attuali.

L’addio alle platee di Roger Waters

Roger Waters spiega la sua condizione riguardo Comfortably Numb. Utilizzata per molti anni come brano di chiusura  che egli stesso definisce come “uno scatenamento di fuochi d’artificio e lancio di coriandoli con cui la gente può tornare felice a casa dopo una lunga serata di musica“. Egli, successivamente, aggiunge: “Comfortably Numb non parla di quanto la vita sia meravigliosa, nel prossimo tour non la userò come finale esplosivo. Anzi, la metterò all’inizio dello show”.

Il bassista vede, infatti, l’intramontabile brano del ’79,  come la colonna sonora per il mondo distopico e infernale nel quale la società è relegata. “I morti camminano, assorti, con i loro auricolari. Maledettamente consapevoli della presenza di qualcosa che è disperatamente sbagliato nella realtà in cui sono immersi. Purtroppo, però, nessuno è in grado di fare realmente qualcosa, sono tutti troppo occupati a dare la colpa dei loro problemi agli immigrati. Vivo a New York e quella città è profondamente segnata da quest’ambiente deviato e dispersivo. Essere torpidamente insensibili, lì, è ormai all’ordine del giorno. Finalmente Comfortably Numb è ambientata in un contesto a cui appartiene”.

In ogni caso, Roger Waters non sembra assolutamente essersi fermato. “Ho ultimato da poco i lavori per lo studio nella nuova casa in cui mi sono trasferito e dove ho composto molto del nuovo materiale che ho sicuramente intenzione di proporre nel corso del prossimo anno. L’idea del tour mi ha sempre allettato, sensibilizzare le masse attraverso la musica è il mio dovere e la mia priorità più grande. Lavorerò 24 ore al giorno per assolvere ai miei compiti”.

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