La storia dei Pink Floyd è tanto complessa quanto complessa è stata la loro musica e le personalità che gravitavano nella formazione. A partire dal mondo onirico e spaziale di Syd Barrett fino ai manierismi cerebrali di Roger Waters. Dal ruolo di David Gilmour e i successivi dissidi ad una musica fatta ad Arte che ha fatto Arte. Se c’è una cosa che i Pink Floyd insegnano è che non è tutto oro quello che luccica. E a volte nemmeno diamanti. Intorno al 1967 ad esempio – impegnati in una serie di show negli States – cancellarono delle date, lasciando il pubblico nello sconforto e nel disappunto. Ma oggi un’altra verità è emersa.
1967: anno di svolta
Quel fatidico 1967 è un anno decisamente di svolta sia per la musica che per la formazione dei Pink Floyd. Syd Barrett è sempre più instabile e imprevedibile, così compagni – nel tentativo di sedare una situazione fuori controllo – gli affiancano David Gilmour. Il chitarrista dovrebbe solamente sostenerlo – o almeno questa è la convinzione iniziale – ma poi finisce lentamente per sostituirlo. E Barrett si emargina sempre di più, affogando in un uso spropositato di droghe e in una qualche forma di alienazione mentale.
I Pink Floyd avevano visto la luce solo due anni prima – grazie proprio al genio lungimirante di Syd Barrett.Il giovane si era unito infatti ad un gruppo musicale di studenti di Architettura di Londra e – da quel primo nucleo embrionale – era riuscito a creare i Pink Floyd. Il cantante inizia subito a scriverne i testi, influenzato dalla cultura underground londinese. Il 5 Agosto del 1967 esce l’album di debutto The Piper at the Gates of Dawn – considerato unanimemente il fondamento della musica psichedelica britannica.
I concerti cancellati
The Piper at the Gates of Dawn rappresenta molte cose per i Pink Floyd. L’inizio dell’era psichedelica in tutta la Gran Bretagna. Il contributo fondamentale e prezioso di Syd Barrett. Il trampolino di lancio per una carriera che porterà la formazione a diventare una delle più leggendarie e influenti del panorama mondiale. Dopo la pubblicazione dell’album di debutto – il 5 Agosto del 1967 – Syd Barrett e soci organizzano il tour promozionale. La band sarebbe dovuta approdare anche negli States tra Ottobre e Novembre di quell’anno ma molti show vengono cancellati. Ora i Pink Floyd hanno rivelato il perché.
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“A causa di un ritardo con i permessi di lavoro per il loro primo tour negli States, i Pink Floyd furono costretti a cancellare vari show lì tra Ottobre e inizio Novembre del 1967 – si legge nel post su Instagram – Ma riuscirono ad esibirsi nel concerto finale al Winterland Auditorium […]”. Un problema totalmente burocratico dunque, quello che costrinse Syd Barrett, Roger Waters e soci a cancellare moltissimi concerti nel loro primo tour in America.