Vedere dal vivo alcune delle entità più importanti di sempre dovrebbe essere un’emozione impareggiabile, che difficilmente si replica nella propria vita. Immaginiamo quanto possa essere bello per chi la musica la ama e la vive, quotidianamente. Potevate immaginare, venendo al succo del discorso, che Paul Stanley fosse grande fan dei Led Zeppelin e in grado di emozionarsi in occasione di un concerto stesso della band? Stando a ciò che è stato raccontato dal fondatore dei Kiss, è stato possibile ricavare le grandi emozioni provate a seguito del primo incontro con i Led Zeppelin.
Il concerto dei Led Zeppelin raccontato da Paul Stanley
Le grandi emozioni di un fan piuttosto particolare che ha raccontato il primo concerto della band di cui è assolutamente seguace; il racconto di Paul Stanley potrebbe essere una narrazione qualunque ma, ovviamente, rientrando anche la componente dei KISS assume un valore piuttosto speciale.
Questo il racconto del concerto dei Led Zeppelin, direttamente da parte di Paul Stanley: “Ho visto i Led Zeppelin nell’agosto del ’69, credo, a cavallo tra i primi due album. Stavano suonando ‘What Is And What Should Never Be’ e un paio di quelle tracce, Jimmy Page aveva l’archetto e spostavano la chitarra a destra e sinistra in modo che potesse puntarlo. […] Penso che loro fossero a conoscenza della loro grandezza. Per prima cosa la band era spettacolare e suonava in maniera compatta, fantastici, e Robert Plant cantava come qualcuno da un altro pianeta. Prendeva le note senza sforzo e c’era così tanta sfrontatezza in tutto quello che stavano facendo che andai totalmente fuori di testa.”
Il rapporto tra Paul Stanley e Jimmy Page
Non soltanto grande fan, ma anche amico e collega di Jimmy Page, Paul Stanley ha raccontato del rapporto tra le due rockstar, in un’intervista esclusiva in cui ad essere stato sottolineato è il lato umano e artistico delle due grandi entità artistiche.
Queste le dichiarazioni in merito: “Essere stato un ragazzino fan dei Led Zeppelin e poi avere Jimmy tra il pubblico durante uno show a Londra e poi andare a mangiare insieme. Si dice che non bisogna mai incontrare i tuoi miti perché di solito risultano essere degli stronzi, con Jimmy è l’esatto contrario. Vive e respira musica ed è una persona davvero fantastica e direi anche il più importante e influente chitarrista di sempre, anche in termini di visione. Quello che ha creato ha un qualcosa di sinfonico, non si tratta di basso, chitarra, batteria e voce. Lui ha dipinto usando un pennello fantastico e un’ eccezionale palette di colori, lui si trova in cima”.