Pure nella musica, come nella vita di tutti i giorni, esistono le cosiddette pecore nere. Un brano che è diventato un capolavoro, infatti, non sempre possiede quel fil rouge che la lega al disco da cui è stato tratto. In questa top 5 vi sveleremo le canzoni che più di tutte c’entrano poco nulla con il loro album di provenienza.
Le 5 canzoni che hanno poco a che vedere con il loro album
5: Interstellar Overdrive
Il magnetico pezzo dei Pink Floyd, tratto dal loro album di debutto datato 1967 The Piper at the Gates of Dawn, si distingue dal fatto che, in confronto agli altri contenuti del disco, ha un sound del tutto differente. Si pensi solo a brani come Lucifer Sam, che cavalca l’onda del surf rock, oppure come The Scarecrow, modellato quasi artigianalmente in base alle fantasie dell’eterno Syd Barrett. Attraverso Astronomy Domine e Chapter 24 si passa per sound più psichedelici, e il rock ‘n’ roll che domina i 9 minuti e 42 secondi di Interstellar Overdrive, è ciò che più di tutto distacca questa canzone dalla tracklist.
4: Supermassive Black Hole
Malgrado due terzi del titolo della canzone siano contenuti anche nel nome dell’album; Black Holes and Revelations, Supermassive Black Hole dà più colpi graffianti di chitarra al disco, in confronto alle altri canzoni. La violenza di questo pezzo ha poco a che vedere con i suoni più dolci e aggraziati che contraddistinguono il quarto lavoro in studio dei Muse. Non è comunque un fattore negativo, data l’enorme energia che trasmette all’ascoltatore.
3: Stairway to Heaven
E qui è tutto il contrario. Se Led Zeppelin IV è caratterizzato da un forte rock ‘n’ roll, è proprio Stairway to Heaven a placare l’ira dell’album. Con la sua lenta introduzione e il crescendo che esplode nella chitarra di Jimmy Page, questo capolavoro è la dimostrazione che un successo rock, per essere chiamato tale, non deve per forza essere sempre composto da schitarrate e ritmi frenetici.
2: Queen Bitch
Nel caso di Queen Bitch di David Bowie, oltre alla scelta di parole, la scissione dal resto di Hunky Dory è causata da un differente tipo di strumentazione. Se in canzoni come Changes e Oh, You Pretty Things l’atmosfera creata dalla delicatezza del pianoforte dà al tutto una perfetta armonia Queen Bitch, con il suo ritmo più rapido e il suo vago richiamo al punk, può essere considerata una piccola parentesi di svago.
1: London Calling
Come nel caso di Supermassive Black Hole, anche London Calling dei Clash, tratta dall’omonimo album del 1979, è l’impronta pesante di rock ‘n’ roll presente nel disco. Il brano, infatti, presenta quel grido del punk anni settanta che ha segnato intere generazioni. Altri pezzi come Spanish Bomb e Revolution Rock non contengono la stessa rivoluzione racchiusa all’interno di London Calling, che dà un calcio carico di puro rock su tutto il resto.