Un visionario, lontano dalle catene del divismo e della comunicazione disinformativa a cui siamo stati fin troppo indottrinati. Il 9 settembre del 1998 un fulmine a ciel sereno divide per sempre la scena musicale italiana, lasciando un divario incolmabile tra ciò che sempre sarà il rito intellettuale, nobile e libero da ogni convenzione del pop che ha fatto cultura scandendo, ancora oggi, le nostre giornate col ritmo dei classici e delle citazioni che hanno fatto grande la musica del secondo ‘900 e le formule convenzionali e strumentalizzanti che pullulano il panorama moderno.
Lucio Battisti ci lascia con straordinaria eleganza, lontano dalle scene e costante nella perpetrazione della sua riservatezza, ciò nonostante la lezione lasciataci in eredità resta ancora clamorosa e riecheggia nelle orecchie e nel cuore di chi ascolta. Risulta innegabile, infatti, il perfetto connubio di poesia e incanto nei testi tipici del bel canto e la perfezione compositiva tipica di chi, con assoluta trasparenza, ha saputo mescere le influenze anglofone imperversanti al tempo con la semplicità di chi resta umile nella musica, come nella vita. Vogliamo, quindi, celebrare Lucio raccontandolo attraverso aneddoti e curiosità interessanti.
La collaborazione tra Lucio Battisti e Mogol
Mogol racconta di Battisti con tratti emozionali ed introspettivi, affacciandoci ad una realtà, in linea di massima, diversa da quella che potremmo aspettarci. L’Idillio Battisti-Mogol, infatti, non germoglia ai primi albori della carriera di Lucio, egli veniva da un decennio di cantautorato individuale e di rapporti con altri autori; l’incontro con Mogol risulta quasi come un fatto fortuito sul cammino dei due, l’autore lo espone come un incontro casuale tra amici di amici voluto da una “dolce compagnia”.
Mogol prosegue asserendo che i testi del giovane Lucio non lo convinsero; egli rimase, tuttavia, colpito dalle sue capacità interpretative che lo spinsero a collaborare con lui per la stesura dei primi testi del duo.
Paul McCartney e il suo amore per Lucio
Sapere che un gigante del beat, nonché pioniere della cultura pop internazionale sia un fan sfegatato di Lucio Battisti e che questi possegga, tra l’altro, tutta la sua discografia, riempie di orgoglio patriottico il cuore di ogni italiano, eppure non tutti sanno che i produttori dei Beatles gli proposero un disco in inglese con cifre da capogiro, parliamo del 75% dei guadagni e che Battisti, scelse di rifiutarlo educatamente.