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She Said She Said: La canzone dei Beatles ispirata da un “trip di acidi”

Le storie che si possono ascoltare sui Beatles sono disparate e, alle volte, assurde. Tra questi racconti, rientra sicuramente la storia dietro la fonte d’ispirazione per la realizzazione del brano She Said She Said, celebre canzone del gruppo inglese contenuta nell’album Revolver del 1966.

La storia di She Said She Said

L’ispirazione per l’incisione del brano proviene da commenti fatti dall’attore Peter Fonda, scomparso di recente a causa di un tumore, durante una festa, in cui l’attrazione principale era l’LSD. Il tutto si svolse nell’agosto del 1965, in una villa a Beverly Hills in California, in cui i Beatles stavano trascorrendo i loro giorni di riposo. Ne approfittarono dunque per organizzare una vera e propria festa, invitando amici ed amiche – molti di questi erano celebrità che avevano collaborato con loro in passato.

Il 24 agosto arrivò anche Peter Fonda che, dopo aver superato i fotografi e i fan, raggiunse i Beatles nel retro della villa. Dopo aver preso degli acidi, Fonda si ritrovò in una grossa vasca della villa, cercando di consolare George Harrison, terrorizzato dall’idea di morire, forse in preda agli effetti dell’LSD. L’attore raccontò dunque di quella volta che da piccolo si sparò per sbaglio nella pancia, e conoscendo, secondo lui, la sensazione di “essere morti“.

Lennon, principale autore del brano di cui vi parliamo, in un primo momento sbottò contro l’attore per l’eccessiva tristezza del suo racconto, per poi inserire le stesse parole nella parte iniziale della canzoneLei disse, lei disse, lei disse/ Io so come ci si sente ad essere morti/ Io so cosa significa essere tristi“.

Le parole di Peter Fonda

Lo stesso Fonda ha così raccontato della festa in una intervista con Rolling Stones: “Prendemmo dell’acido e iniziò per noi un lungo viaggio durato per tutta la notte e in parte anche il giorno dopo; tutti noi, inclusi i Byrds originali, finimmo dentro un’enorme vasca balbettando discorsi sconnessi. Ebbi anche il privilegio di assistere mentre tutti e quattro i Beatles si esibivano e discutevano su cosa avrebbero composto di lì a poco. Erano entusiasti e pieni di gioia. John Lennon era il più spiritoso e il più brillante di tutti. Mi divertivo anche solo nel sentirlo parlare. Semplicemente si sedette, esponendo la sua poesia e il suo pensiero – una mente incredibile.”

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