Nel 1988 Lars Ulrich – iconico batterista dei Metallica – si prende sulle spalle il gravoso compito di promuovere il nuovo album. Attraverso una serie di interviste telefoniche e non, Ulrich parla ininterrottamente di And Justice for All. L’album si rivela in effetti un grande prodotto. Raggiunge la posizione numero 6 della classifica Billboard Hot 100 e vende oltre 6 milioni di copie in tutto il mondo. Ma per uomini ambiziosi come Lars Ulrich e i Metallica tutto questo non è abbastanza. Dopo essere tornati da nove date evento in Europa, il batterista e James Hetfield si danno appuntamento per iniziare a lavorare subito al nuovo album. Questa è la vera storia dietro la nascita del Black Album.
Prima del Black Album
And Justice for All – pubblicato nel 1988 – consolida la fama dei Metallica presso i propri fan. I testi e il sound sono credibili come i lavori precedenti di James Hetfield e compagni. Nessuno se ne può lamentare. La band ha infatti in mente il modello degli Iron Maiden, capaci di andare avanti in modo incrollabile tenendo fede alla propria visione iniziale. Ma con il passare del tempo e l’allargarsi del pubblico, i Metallica hanno bisogno di fare un salto di qualità. Di smussare quello che di grezzo e incompleto c’è ancora nella loro musica, per raggiungere la perfezione.
“Dopo aver ascoltato And Justice for All era abbastanza chiaro che avessimo bisogno di una direzione – dirà in seguito lo stesso Hetfield – le parti di chitarra e batteria erano incredibilmente alte nel mixaggio”. I Metallica necessitano di un cambiamento di rotta tanto per quanto riguarda la musica che per quanto riguarda il management. Lars Ulrich si rivolge allora ad un team di New York che traghetta Hetfield e compagni verso l’album che li consacrerà definitivamente come band internazionale.
La nascita del Black Album
Nel 1989 i Metallica fanno ritorno negli States, dopo aver suonato nove concerti in Europa. Lars Ulrich e James Hetfield – nel backstage dell’ultima data a Glasgow – si danno appuntamento di lì a due settimane a San Francisco per iniziare a lavorare ancora. I Metallica hanno collezionato e registrato un bel numero di riff in quelle ore di tour e spostamenti – la Riff Tape – che utilizzeranno come base per il Black Album. Come d’accordo, 14 giorni dopo, Hetfield si ritrova a fare avanti e indietro da casa di Ulrich – dove il batterista ha costruito una nuova sala di registrazione per incidere demo.
Il primo riff dal quale partono i Metallica è di Kirk Hammett. “Ho provato a scrivere la cosa più pesante che mi venisse in mente”. Il pezzo in questione getterà le fondamenta di uno dei classici della band – Enter Sandman.
“In retrospettiva, i nove mesi passati in quella stanza sono stati un inferno” confesserà in seguito Lars Ulrich. Ma i Metallica sapevano che non esisteva alternativa. Si poteva crescere o non fare niente affatto. “E’ una combinazione della nostra noia per la direzione dei primi tre album. Erano abbastanza diversi l’uno dall’altro ma andavano tutti verso lo stesso punto – continuerà a sfogarsi Ulrich – canzoni lunghe, canzoni ancora più lunghe e canzoni ancora, ancora più lunghe”.