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ESCLUSIVO: La copertina originale di “Highway to Hell” degli AC/DC che venne censurata

Quando si parla di censura, nessuno la passa liscia. Specialmente le copertine rock delle band più amate di sempre. Non è però difficile credere, dato il nome, che una di queste ultime appartenga proprio ad Highway to Hell degli AC/DC. La band australiana ha pubblicato dei contenuti a dir poco inediti per il 40esimo anniversario del disco del 1979, inclusi dei rarissimi filmati di alcuni concerti del tour di lancio. L’esclusività assoluta appartiene senza dubbio alla copertina originale, che venne censurata dall’American Record Company.

Highway to Hell: quando gli AC/DC vennero censurati dall’etichetta

Gli AC/DC postarono su Instagram, per il 40esimo anniversario di Highway to Hell, la copertina originale, che però venne censurata, scrivendo nella didascalia shot down in flames, traducibile come bruciati vivi. Questo fu un chiaro riferimento al titolo dell’omonimo brano inciso sul secondo lato dell’LP. La fotografia raffigurata sul disco, di base, è la stessa. Sono solo un paio di dettagli a cambiare; come le fiamme che avvolgono la band e il sentiero per l’inferno che parte dal collo del bassista, oltre a tutta l’atmosfera diabolica che sprigionano i colori. Un’altra differenza sono i caratteri con cui è scritto il nome dell’album; infatti nell’immagine censurata, Highway to Hell ha una forma curva.

Highway to Hell è stato un passo decisivo per la carriera degli AC/DC. È stato il primo album a non essere prodotto dal team composto da George Young e Harry Vanda. Dopo ciò, la band aveva cominciato a collaborare con John MuttLange, e il risultato fu pazzesco: irruppe nelle classifiche statunitensi, raggiungendo il diciassettesimo posto nella classifica dei dischi di Billboard, oltre ad aver venduto più di 7milioni di copie. Lange continuò a lavorare insieme agli AC/DC, producendo anche capolavori come Back in Black.

Il disco è stato anche l’ultimo in cui si vide la firma di Bon Scott, che venne trovato senza vita un anno dopo la sua pubblicazione, il 19 febbraio del 1980.

 

 

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