“Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”, affermava Neil Armstrong a dimostrazione della grande impresa compiuta dall’uomo, nel raggiungere la Luna. Era il 20 luglio del 1969 quando quelle parole – nonostante non furono capite al 100% dai tecnici della NASA – furono la dimostrazione di un evento che cambiò radicalmente la storia dell’umanità: l’uomo sulla Luna ebbe ripercussioni in ogni ambito, da quello politico a quello sociale, da quello economico a quello culturale, passando per quello musicale. A proposito di musica, dove erano le rockstar mentre l’uomo andava sulla Luna e cosa stava accadendo nelle loro carriere?
I Beatles erano impegnati nella pubblicazione di Abbey Road
I primi di cui vogliamo fornire una panoramica specifica, mentre tutto il mondo era catturato dall’imminente sbarco sulla Luna, sono i Beatles: la band di Liverpool era impegnata con Abbey Road, album che consacrerà definitivamente la formazione attraverso non soltanto la grande copertina, ma anche la musica e i test presenti nell’album.
Il 20 luglio stesso, la band decise di prendersi una pausa dalle registrazioni, assistendo a un filmato di Let It Be. Il giorno dopo, mentre il mondo salutava la Luna, i Beatles registrarono Come Together.
I Led Zeppelin e lo storico concerto a Cleveland
La sera del 20 luglio del 1969 i Led Zeppelin dominarono il palco di Cleveland, attraverso un concerto definito come storico e memorabile. La band britannica, dopo il successo ottenuto con i primo due album, era pronta ad entrare nella storia della musica in ogni ambito possibile.
Si può ritenere, in tal senso, il concerto di Cleveland come una data storica: mentre gli Stati Uniti creavano la storia con il progresso scientifico, i Led Zeppelin lo facevano con la musica e il talento.
I Pink Floyd suonavano Moonhead in diretta televisiva
Tutti sanno che il ruolo dei Pink Floyd nello sbarco sulla Luna fu preponderante; la band di Roger Waters e David Gilmour fu parte di una giornata gloriosa attraverso la propria musica. La televisione britannica aveva compreso la grande mole dell’evento, e aveva dedicato più di una giornata intera di servizi, riprese, commenti e tutto ciò che riguardasse l’allunaggio stesso.
Tra le parti che vennero chiamate in causa ci furono gli stessi Pink Floyd, che accompagnarono con la loro musica il grande evento attraverso una jam session dedicata allo stesso, e chiamata per l’occasione Moonhead. Fu l’apice dell’incontro tra arte e progresso, tra musica e scienza.
I Doors erano a Los Angeles per il nuovo album The Soft Parade
Nel 1969 i Doors si erano già affermati attraverso la loro musica, e il quarto album in studio rappresentò la prima volta in cui la band non riuscì ad affermarsi nelle primissime posizioni nelle classifiche di vendita. The Soft Parade, il quarto album in studio della band, vide un ruolo più marginale di Jim Morrison, rispetto ai primissimi album in cui era stata fatta la storia.
David Bowie diventava un “uomo dello spazio”
Mentre l’uomo metteva, per la prima volta nella sua storia, il piede sulla Luna, David Bowie diventava un “uomo dello spazio”. La grande carriera del cantante britannico ha avuto un grande apice proprio nel 1969 quando, influenzato da 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, David Bowie pubblicò Space Oddity.
Il singolo venne pubblicato l’11 luglio, poco più di una settimana prima della missione dell’Apollo 11, ed ebbe un’importanza ideale nell’ambito dell’allunaggio. La BBC la utilizzò, in effetti, come una delle canzoni simbolo dello sbarco dell’uomo sulla Luna, e il successo per il brano di Bowie non mancò affatto.