La musica è tanto potente quanto eterea. Capace di rimanere impressa nell’anima di chi l’ascolta, sfidando la mortalità, ma anche di scomparire in un secondo senza che nessuno se ne accorga. Gruppi storici, di cui conserviamo ormai solo tracce e registrazioni, potrebbero cadere nell’oblio senza un’adeguata opera di archiviazione e conservazione. Di moltissimi poi alcuni lavori immensi e importantissimi sono già andati perduti. E’ il destino che purtroppo è toccato ai Nirvana, ai Guns N’ Roses e ai Nine Inch Nails. Il lascito e l’eredità delle band sono letteralmente andate in fumo in un incendio che distrusse moltissime delle loro registrazioni originali.
Incendio agli Universal Studios: grande musica va in fumo
Una nuova inchiesta ha riportato un fatto gravissimo avvenuto ormai nel 2008 quando scoppiò un incendio agli Universal Studios di Hollywood. All’epoca sembrava che il fuoco avesse distrutto solamente il parco divertimenti King King e una camera di sicurezza con le uniche copie di alcuni film classici. Un approfondimento del New York Times ha messo in luce la terribile perdita subita anche dall’Universal Music Group, che ha visto andare in fumo una grande fetta della storia musicale. Secondo il report l’incendio sarebbe stato causato da alcune fiamme ossidriche utilizzate dagli operai che lavoravano sul tetto. La fiamma è partita poco dopo le 5 del mattino del 1 Giugno 2008 facendosi strada verso un edificio che custodiva nastri, registrazioni e un vasto tesoro di suoni originali.
La perdita a livello culturale è immensa. Non solo dal punto di vista cinematografico e urbanistico, ma anche musicale. Registrazioni originali di Nirvana, Guns N’ Roses, Nine Inch Nails, No Doubt e Aerosmith sono andate perdute per sempre. La musica – sebbene viva nella nostra memoria e nel nostro bagaglio di esperienze condivise – può aspirare all’immortalità solo se conservata. Quel giorno, nell’incendio degli Universal Studios, è stata cancellata la memoria musicale costruita nell’arco di decenni. R.E.M, Aretha Franklin, Billie Holiday, Barry White, Eric Clapton, Elton John, The Eagles hanno seguito gli altri, svanendo nel nulla.
Non servono molte parole per esprimere la grande perdita subita dalla musica globale. Anni di storia che non torneranno più, che hanno segnato intere generazioni, che hanno ispirato movimenti, incarnato rivoluzioni sociali e culturali. Mentre ci si può fermare a riflettere e compiangere tutto questo, ci si deve interrogare sul problema della tutela e della conservazione dell’eredità passata. Non solo quella della musica, ma di tutti gli archivi che rischiano di scomparire per sempre se non protetti meglio. La protezione del passato è ciò che permette di conservare la memoria collettiva e di proiettarsi verso il futuro.