Nel 1965 un certo Syd Barrett stava studiando belle arti a Camberwell a Londra, quando ha incontrato Roger Waters, Rick Wright e Nick Mason. Aveva conosciuto anche David Gilmour a Cambridge e con lui Syd aveva scambiato idee e riff di chitarra. Da questo incontro così importante tra menti brillanti e musicisti capaci è nata una delle realtà più grandi della musica: i Pink Floyd.
I Pink Floyd non dimenticano Syd Barrett
Roger Keith Syd Barrett è stato un compositore, chitarrista e cantautore, ma soprattutto è stato il vero importante membro fondatore dei Pink Floyd. La sua permanenza nella band fu breve, appena tre anni, eppure nessuno nega quanto sia stato grande il suo contributo nella band. Personaggio affascinante e controverso, fu costretto a lasciare i Pink Floyd a causa di un disturbo mentale e di una dipendenza da LSD. Dopo che lasciò il gruppo, nessuno dei compagni lo dimenticò, tanto che come ben si sa Wish you were here e Shine on you crazy diamond sono brani che risentono profondamente del trauma di Roger Waters di aver dovuto allontanare l’amico. Anche in The dark side of the Moon, ad esempio, è possibile sentire risuonare l’eco della sua presenza sia per le tematiche affrontate (il titolo stesso fa riferimento alla malattia mentale), sia per il sound.
La genialità di Syd Barrett
Syd Barrett ha quindi, involontariamente, ispirato i Pink Floyd dopo il suo abbandono, rimanendo un’influenza fondamentale. Ma prima è riuscito, essendo uno degli artisti più geniali della storia musicale, a renderli immortali con le sue idee e la sua incredibile intelligenza. I primi singoli dei Pink Floyd, a cui non bisogna dimenticare diede anche il nome, furono composti sostanzialmente da lui. Così come otto delle undici canzoni presenti sul loro album di debutto, The Piper at the Gates of Dawn. Il rock psichedelico non sarebbe stato lo stesso senza questo lavoro e sicuramente neppure i Pink Floyd, guidati da Barrett. Egli era in grado di prendere storie di gente comune, aspetti marginali della vita, e trasformarli in atmosfere poetiche. Pur essendosi sempre, come sappiamo, considerato più un pittore che un musicista, e forse questa immagine visionaria della vita, della musica stessa, ha lasciato un contributo che continua ad aleggiare nel cuore dei restanti membri della band. L’eco di Barrett non si è mai spenta.