I Pink Floyd sono, per molti, la band per eccellenza. Non a torto forse, visto che hanno letteralmente scritto un capitolo nella storia della musica, diventando una della band più chiacchierate e studiate in assoluto. Dal loro “diamante pazzo”, ai problemi interni al gruppo, fino ai loro maggiori capolavori, i Pink Floyd hanno sempre saputo come distinguersi. Perché, però, valutare la vendita del catalogo musicale?
Perché vendere?
Non si tratta di una follia, ma di una questione di numeri. Non sono i primi artisti, né il primo gruppo a decidere di procedere – eventualmente – in questo modo, ma perché? Musicisti del calibro di Bruce Springsteen e di Bob Dylan hanno già proceduto con la vendita, incassando milioni e milioni, dato che potrebbe essere quasi considerato una ricompensa sui loro diritti musicali. Perché dunque, una band che ha venduto milioni di dischi al mondo come i Pink Floyd non dovrebbe?
I Pink Floyd valutano la vendita
In realtà non si tratta di un pensiero nato tanto tempo fa. Certo, si può sempre considerare l’opzione di una valutazione fatta precedentemente, ma pubblicata è stato annunciato per i primi di maggio. Essendosi formati a metà degli anni Sessanta e – come ricordato prima – avendo venduto un’enorme quantità di dischi, è molto probabile che il ricavato sia davvero stellare.