Bob Dylan ha rappresentato un punto di riferimento di altissimo valore per tutti coloro che si sono affacciati al mondo dell’arte e della musica. Tra questi compare naturalmente anche Bruce Springsteen che, per l’appunto, ha realizzato diverse cover del vasto repertorio del Menestrello di Duluth.
La presentazione alla Rock and Roll Hall of Fame del 1988
Uno dei momenti più iconici collegato a queste due leggende del rock è sicuramente quello del 1988, quando il Boss ha introdotto Dylan nella Rock and Roll Hall of Fame:
“La prima volta che ho ascoltato Bob Dylan ero in macchina con mia madre -dirà Springsteen- dalla radio è arrivato questo colpo di rullante che suonava come qualcuno che spalanca con un calcio la porta della tua mente: Like a Rolling Stone. Quando ero un ragazzino la voce di Bob mi rallegrava e allo stesso tempo mi spaventava, mi faceva sentire irresponsabilmente innocente. Bob Dylan ti liberava la mente come Elvis ti liberava il corpo. Aveva la visione ed il talento di inserire il mondo intero in una canzone.”
“Quindi stasera sono qui per ringraziarti -conclude il Boss- per dirti che non sarei qui se non fosse per te, per dire che non c’è un’anima in questa stanza che non ti debba riconoscenza. E, per rubare una frase da una delle tue canzoni -che ti piaccia o no- ‘tu sei stato il fratello che non ho mai avuto’.”
Bob Dylan: ‘la versione di ‘Knockin’ on Heaven’s Door’ di Bruce Springsteen è veramente fedele all’originale’
Nel corso degli anni, poi, Bob Dylan ha avuto modo di ricambiare la stima nei confronti del Boss più e più volte. Ha perfino dato il suo sigillo di approvazione alla versione di Springsteen della celebre “Knockin’ On Heaven’s Door” definendola la sua preferita in assoluto tra tutte le varianti. Il commento più interessante è stato fatto proprio nel 2015, alla cerimonia di MusiCares Person of the Year dopo la cover del Boss della suddetta canzone:
“Bruce Springsteen è riuscito a tirar fuori tutto il potere, la spiritualità e la bellezza di questa canzone come nessun altro ha mai fatto -ha ammesso Dylan- è stato fedele, veramente fedele alla versione del disco.”