Gli Iron Maiden hanno portato nel mondo rock e metal musical una ventata di innovazione e di atmosfera “heavy”. Sono una band incredibilmente talentuosa che ha saputo mostrare grandi capacità tanto nella composizione di melodie quanto nella stesura di testi. Anche grazie a Bruce Dickinson, subentrato in secondo momento a sostituzione del frontman Paul Di’Anno, l’identità degli Iron Maiden si è andata sempre più definirsi.
I brani degli Iron Maiden spaziano dalla letteratura alla storia al cinema, toccando varie tematiche, alcune delle quali introspettive e impegnate. Un ingranaggio ben oliato quindi quello di una band che moltissimi amano, ma non è sempre stato così. Sappiamo che nel 1993 Bruce Dickinson lasciò la band per alcuni anni per dedicarsi a una carriera solista. È tornato a parlarne proprio di recente.
Bruce Dickinson novità fondamentale per gli Iron Maiden
Sappiamo che il gruppo venne fondato nel 1975 a Leyton dal bassista Steve Harris. Già cinque anni dopo gli Iron Maiden cominciarono i primi tour, con come frontman Paul Di’Anno. In breve tempo, tuttavia, il cantante cominciò ad abusare di alcol e droghe e questo compromise i concerti della band. Ci sono ancora diverse polemiche in merito all’uscita del frontman dal gruppo, in quanto gli altri membri sostengono di averlo cacciato, mentre lui di essersene andato. Poco importa, nel 1981 arriva Bruce Dickinson e le cose cambiano.
Con la pubblicazione di The Number of the Beast è chiaro il nuovo andazzo della band. La collaborazione con il cantante dura fino al 1993, con Fear of the dark (altro lavoro fondamentale degli Iron Maiden) pubblicato l’anno prima. Infatti, Bruce Dickinson comunica la decisione di lasciare gli Iron Maiden e dedicarsi alla carriera solista.
La carriera solista di Bruce Dickinson
Dal 1993 Dickinson pubblica quindi album solisti, ben quattro: Balls to picasso, Skunkworks, Accident of birth e “The chemical wedding. Nel 1999, dopo sei anni di assenza, per fortuna Dickinson tornò a casa. Dopo diversi tempo, durante uno spettacolo della sua serie “An evening with Bruce Dickinson”, è tornato sull’argomento e ha spiegato come mai decise di lasciare la band all’epoca:
Onestamente, ero sorpreso come chiunque altro. Non credo che la gente ci credesse davvero in quel momento. Il mio pensiero fu che se fossi rimasto con gli Iron Maiden per sempre, tutto quello che avrei imparato sarebbe stato cosa significava fare parte degli Iron Maiden. E per scoprire come poteva essere fuori dalla band, dovevo lasciarla. Se non te ne vai, nessuno prende sul serio ciò che hai fatto, avrebbero tutti detto: ‘Oh, sta facendo un disco da solista. Lascia che si diverta e poi potrà tornare a suonare negli Iron Maiden’. Odiavo questa cosa. E ho pensato: ‘Fanculo, me ne vado’. E tutti mi chiedevano: ‘Cosa succederebbe se la sua carriera solista non funzionasse?’. Io rispondevo: ‘Beh, vuol dire che secondo Dio o il destino è meglio così’. E dicevo anche che al momento era meglio rischiare e cogliere l’opportunità di fare qualcos’altro ora nella vita piuttosto che fossilizzarsi e diventare semplicemente scontroso.