Torniamo oggi a parlare di uno dei chitarristi più iconici della storia del rock: il leggendario Slash. Intervistato di recente dal produttore Dave Cobb -con cui tra l’altro ha collaborato per il disco ‘Slash 4‘, pubblicato lo scorso 11 febbraio- lo storico chitarrista dei Guns N’Roses ha raccontato dell’impatto che ha avuto sulla sua carriera il primo album dei Van Halen e, soprattutto, ha raccontato la storia dell’album che l’ha convinto a passare dal basso alla chitarra.
Come il primo disco dei Van Halen ha influenzato il chitarrista dei Guns N’Roses
Intervistato da Dave Cobb per Apple Music, Slash ha aperto una lunga parentesi sui Van Halen e su come, la loro musica, abbia influenzato il suo percorso musicale:
“L’album di debutto dei Van Halen mi ha sconvolto: è un fot***o disco heavy metal. Da quel momento in poi gli anni settanta sono cambiati. All’epoca io ero solo un ragazzino che metteva per la prima volta le mani su una chitarra, anzi in verità ancora dovevo iniziare. Avrei cominciato l’anno successivo. Quando ho incominciato a suonare seriamente la chitarra, tutti volevamo emulare Eddie Van Halen.”
Slash ammette che all’epoca erano in volti a voler emulare lo stile del leggendario Eddie Van Halen:
“Si applicavano tutti sulle tecniche basilari, sulla cazzo di battitura delle dita e sugli armonici, non capendo che era la personalità di Eddie a fare la differenza. Si, insomma, la sua fluidità musicale era unica, nessuno si è mai avvicinato a quei livelli.”
Slash: “ecco qual è l’album che mi ha convinto a passare dal basso alla chitarra”
Nella stessa intervista l’icona delle sei corde ha poi raccontato la storia dell’album che l’ha convinto definitivamente a passare dal basso alla chitarra:
“C’è stato un disco che mi ha convinto a passare definitivamente dal basso alla chitarra ed è Disraeli Gears dei Cream. Quando decidemmo di formare una band c’era già Steven Adler che suonava la chitarra, quindi pensai di provare col basso. Non sapendo manco la differenza tra una chitarra e un basso decisi di iscrivermi in una scuola musicale locale, lì incontrai un ragazzo chiamato Robert Wolin.”
“Robert era un chitarrista -continua Slash- e all’improvviso cominciò a suonare Sunshine of Love. Lo fermai e gli dissi: ‘ok, questo è quello che voglio fare’. Quell’album non è solo uno dei più grandi della storia del rock e del blues, ma è anche quello che mi ha invogliato a suonare il mio strumento.”