Lucio Battisti è uno dei cantautori più importanti del panorama musicale italiano. Con i suoi testi e le sue canzoni ha ammaliato moltissimi e, dopo parecchi anni, continua ad affascinare anche le generazioni più giovani. Purtroppo, quando si sceglie di intraprendere una carriera del genere o, in generale, quando di scegli di esporsi, sono tante le variabilità a cui si deve tener conto. Bisogna non dimenticare anche, il periodo storico in cui determinati artisti operano. Nel caso di Lucio Battisti siamo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e, pur essendo anni ricordati con dolcezza e nostalgia, viverli non era poi così facile.
Il rapporto con la stampa
Tra gli artisti attivi durante questi anni, di certo, Lucio Battisti è ricordato come uno dei più discreti. Non amava particolarmente il rapporto con la stampa, così come non amava molto esporsi in merito a idee e orientamenti personali, tra cui quello politico. Proprio l’aspetto politico in questo caso ha un impatto molto importante, perché erano anni di lotte politici e posizionamenti e Lucio Battisti, non era politicamente impegnato.
Perché Lucio Battisti si allontanò dalla scena?
Ad aiutarci in questo caso è Mogol, anch’egli grandissimo paroliere, che ha dichiarato a Repubblica: “Il ’68 fu un anno terribile: o eri falce e martello o eri un fascista, per quello dissi a Lucio di ritirarsi, meglio stare a casa che essere contestato durante i concerti. Addirittura ci accusarono di essere fascisti perché nel testo La collina dei ciliegi venivano nominati i boschi di braccia tese. Ma era un’invocazione, i palmi levati l’uno verso l’altro sono diventati saluti fascisti. Che follia”.
Le sue considerazioni
Queste, naturalmente, sono le parole di Mogol, con il quale ha condiviso grandi successi. Lo stesso Lucio Battisti però, si espose durante un’intervista radiofonica della fine degli anni Settanta, dando le sue considerazioni sul significato di essere artista e su tutto ciò che ne concerneva:
“Tutto mi spinge verso una totale ridefinizione della mia attività professionale. In breve tempo ho conseguito un successo di pubblico ragguardevole. Per continuare la mia strada ho bisogno di nuove mete artistiche, di nuovi stimoli professionali: devo distruggere l’immagine squallida e consumistica che mi hanno cucito addosso. Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare solo per mezzo del suo lavoro. L’artista non esiste. Esiste la sua arte”.
Secondo altre voci, invece Lucio Battisti si allontanò progressivamente dalla scena perché aveva cominciato a soffrire di problemi di salute, tanto da condurlo ad una morte prematura nel 1998.