Ricevere critiche piuttosto che complimenti, si sa, è molto più semplice. Criticare è effettivamente molto più semplice. Ogni appunto potrebbe essere considerato un’opportunità di crescita, ma le cose non vanno sempre così. I Guns N’ Roses, più che famosi per la loro musica, il loro modo di fare e anche i loro eccessi -espetto che ha molto attecchito dal punto di vista mediatico- sono stati più volte avvolti dalle critiche. Tutto più che regolare, soprattutto per una band così esposta come loro. Ma perché hanno dovuto far fronte -più volte- a richiami di un certo tipo? Oggi ci concentreremo su una canzone che ha fatto molto scalpore sotto questo aspetto. Si tratta di “One in a Million” brano che i Guns N’ Roses hanno inserito nel loro secondo album, ovvero G N’ R Lies.
Il contesto e la produzione dell’album
Dopo l’ormai assodato successo del loro primo album Appetite for Destruction i Guns N’ Roses si stavano avviando verso la produzione del loro secondo. Il titolo scelto riprenderà il nome della band, usando solo le abbreviazioni. La copertina da canto suo, riprende l’impostazione di un giornale, dove sembrano esserci tanti piccoli articoli, con titoli che riprendono il titolo delle canzoni e le foto delle band. E’ in poche parole, una parodia dei giornali scandalistici, rivisitati, appunto, in chiave ironica. Lo stesso assetto si ritrova anche nelle note di copertina. Questa idea inoltre, sembra riprendere quella della precedente copertina di Some Time in New York City di John Lennon e Yoko Ono. Segnaliamo anche che proprio quest’album contiene una canzone che Axl Rose citò nella difesa della loro “One in a Million”.
“One in a Million” dei Guns N’ Roses: perché è stata criticata?
La canzone descrive l’esperienza di Axl, che al suo primo arrivo a Los Angeles è stato spinto nella stazione degli autobus. E’ stata molto criticata per via delle parole pronunciate contro -se così si può dire- verso i poliziotti e i neri. Sebbene l’ultima strofa riesca a temperare leggermente il precedente contenuto, la canzone non sembra essere stata scritta con intento dispregiativo. E’ proprio in occasione di un’intervista per Rolling Stones (Axl Rose: The Rolling Stone Interview) che Axl Rose dirà:
“Ho usato parole come polizia e negri perché non ti è permesso usare la parola “negro”. Perché i neri possono avvicinarsi a vicenda e dire: “negro”, ma quando un ragazzo bianco lo fa all’improvviso, è una grande critica? Non mi piacciono i confini di alcun tipo. Non mi piace sentirmi dire quello che posso e quello che non posso dire. Ho usato la parola “negro” perché è una parola per descrivere qualcuno che è fondamentalmente un dolore nella tua vita, un problema. La parola “negro” non significa necessariamente nero. John Lennon non ha una canzone “Woman Is the Nigger of the World”?”