Nel 1986, Lucio Battisti è tornato ad incidere un album quattro anni dopo quello precedente. Si intitolava Don Giovanni e fu il primo disco realizzato in collaborazione con Pasquale Panella. Ecco cosa c’è da sapere sul sedicesimo lavoro discografico in studio di un artista straordinario.
Da diversi anni, Lucio Battisti aveva scelto di stare lontano dai riflettori e di far parlare solo la sua voce. Il talento originario di Poggio Bustone era in fase di pura sperimentazione e aveva scelto di puntare su un sound molto elettronico. L’addio a Mogol era stato alquanto traumatico, ma i testi di Panella erano a loro modo originali, con tanti giochi di parole che li rendevano accattivanti.
Forse Lucio Battisti non era al massimo delle sue potenzialità, ma aveva deciso di lasciare da parte il passato e di fornire un nuovo volto di se stesso. Don Giovanni è stato un album abbastanza criptico, che lasciava ben poco spazio ai pensieri personali del cantautore. Le canzoni contenute nel disco sono molto raffinate, con ritmi sintetici ben mescolati con melodie sofisticate e sognatrici. Brani come Il diluvio, Fatti un pianto e la title-track vengono apprezzati dopo più ascolti, anche grazie agli arrangiamenti di Robin Smith.
Prodotto da Greg Walsh, l’album fu inizialmente venduto solo in vinile e in musicassetta. Lucio Battisti, infatti, decise di proibirne la produzione su CD, per poi ripensarci solo nel 1994. La prima versione in compact disc, quasi segreta, ha un valore economico pari a ben 150 euro. L’album sperimentale riscosse comunque ottimi risultati di vendita in Italia, piazzandosi al terzo posto nelle classifiche generali del 1986.