Dal momento che i più grandi artisti lavorano sempre, ci sono sempre quegli album che suonano incredibili che gli artisti non riescono mai a fare. Come mai? A volte si tratta di una decisione aziendale, altre volte si tratta solo di collaborazioni che sfumano a causa di conflitti vari. Diamo quindi un’occhiata ai dischi che avremmo potuto ascoltare se le cose fossero andate diversamente.
“Cigarettes and Valentines” – Green Day
Sebbene la stesura dell’album dal titolo provvisorio “Cigarettes and Valentines” in origine fosse stata realizzata, l’intera cosa andò in fiamme quando qualcuno rubò i master tapes proprio mentre stavano per finire il disco. Invece di limitarsi a registrare nuovamente di nuovo, Armstrong ha deciso di seguire la sua musa ispiratrice dopo aver scritto la title track per “American Idiot”, che ha fissato il livello per ciò che poi sarebbe diventato il disco omonimo.
“Kill Em All” con Mustaine – Metallica
In “Kill Em All”, quasi ogni altra canzone è attribuita a Mustaine, i cui riff sono diventati una parte importante del suono dei Metallica. Mustain fu poi allontanato, sostituito da Hammet. Dato che quest’ultimo stava solo sostituendo l’ex membro a quel punto, sarebbe stato interessante ascoltare le canzoni del disco suonate dal loro compositore.
“Songs From the Black Hole” – Weezer
Molte persone adoravano canzoni come “Buddy Holly” e “Say It Ain’t So” e non era esattamente una passeggiata nel per i Weezer avere addosso così tanta attenzione. Quando lavorò sul materiale per l’album successivo, Rivers aveva immaginato di realizzare un’opera rock sui viaggi nello spazio con il titolo provvisorio “Songs From the Black Hole”. Alcune reliquie del “Black Hole” sono sopravvissute comunque al mix finale.
“Get Back” – I Beatles
“Let It Be” è ciò che è sopravvissuto da quello che originariamente era il progetto “Get Back”, tratto dalla notta canzone della band. Fin dall’inizio, sembrava che sarebbe stato fantastico, con la visione di McCartney che produceva canzoni più organiche come “Don’t Let Me Down” e “I Me Mine”. Tuttavia, la tensione raggiunse un punto di ebollizione ed il produttore Phil Spector fu incaricato di mettere insieme qualcosa che sembrasse almeno finito.
“1984 Opera” – David Bowie
Dopo Ziggy Stardust e Aladdin Sane, Bowie avrebbe voluto incidere un nuovo album ispirato al libro “1984”. Mentre Bowie era sempre stato affascinato dal capolavoro di George Orwell, la vedova dell’autore non era molto a suo agio con i diritti d’autore. Invece di mantenere il concetto iniziale, Bowie alla fine è semplicemente tornato al glam rock di “Diamond Dogs”. Indipendentemente dal fatto che il suo lavoro concettuale cadesse nel dimenticatoio, Bowie finì per includere alcuni degli scheletri delle canzoni che aveva nel disco, da lui originariamente pensato.