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Le chitarre più strane volute dalle Rockstar

Negli anni, il concetto di chitarra signature è diventato sempre più inflazionato nella comunità di riferimento. Le leggi consumistiche del mercato, hanno spinto i musicisti ad acquistare repliche esteticamente perfette degli strumenti prediletti dai loro beniamini sul palco ed in studio. Una chitarra signature, infatti, è uno strumento costruito in base alle specifiche personali di un chitarrista blasonato, per poi essere messo sul mercato, godendo della pubblicità dell’artista stesso. Si tratta, in ogni caso, di strumenti di qualità ottima tanto versatili quanto affascinanti. Alcune chitarre volute dalle Rockstar, invece, riflettono la loro indole eccentrica, sia in termini di design che di combinazioni sonore, risultando decisamente strane. In questa classifica, abbiamo riportato alcune tra le più singolari.

EVH Striped Series “Shark”

L’icona degli anni ’80, Eddie Van Halen, ha reso la sua iconografia ancor più incisiva attraverso gli strumenti di cui si serviva sul palco. Chitarre modificate fino all’osso per soddisfare le esigenze del suo sound peculiare che, con la loro livrea unica, rimasero impresse nell’immaginario collettivo per restarci. Al di la delle meravigliose Frankenstrat come la 5150, una delle chitarre più evocative nell’arsenale di Eddie era la “Shark”. Si trattava, in origine, di una Ibanez Destroyer, a cui Eddie tagliò via una parte e zigrinò le due punte per farle somigliare alle fauci di uno squalo. Chiudeva il tutto la colorazione a strisce tipica del chitarrista. Anni fa, lo strumento tornò in commercio, come replica, sotto il brand EVH, per poi finire fuori produzione e diventare un ambito pezzo da collezione.

Music Man Mr. Horsepower Nigel Tufnel

Lo strumento fu costruito per il chitarrista Christopher Guest, al secolo Nigel Tufnel nel 1992 da Ernie Ball Music Man. Si tratta di una chitarra completamente ispirata al mondo dei motori, dal top fiammante, adesivi da corsa, marmitte che sporgono dalla parte bassa e, un vero contagiri funzionante. La chitarra presenta pickup a otto bobine e un pomello del cambio sulla leva del ponte (Floyd Rose). Mr. Horsepower fu messa in commercio a tiratura limitatissima. Solo 25 esemplari per uno degli strumenti più trasgressivi di tutti i tempi.

Ampeg Dan Armstrong Lucite

Quando Dan Armstrong consegnò ad Ampeg l’idea di costruire una chitarra completamente in plexiglass, l’azienda colse la palla al balzo per costruire una chitarra innovativa, avanguardistica e, decisamente, singolare. La Ampeg Dan Armstrong Lucite era tra le pochissime chitarre, alla fine degli anni ’60, a presentare un manico a ventiquattro tasti. Oltre al body trasparente, la feature più innovativa dello strumento risiedeva nel fatto che si trattasse della prima chitarra modulare della storia. Oggi, pervengono esempi straordinari di progresso nel mondo delle chitarre. Con case produttrici come Relish Guitars che, dopo aver raccolto l’eredità di Ampeg, ne hanno esteso le possibilità a livelli inimmaginabili. La Ampeg Lucite, comunque, presentava un meccanismo sviluppata da Bill Lawrence che permetteva un cambio istantaneo di pickup e, quindi, di possibilità sonore. La chitarra, comunque, sarebbe comparsa nelle mani di alcune delle più grandi Rockstar di sempre, da Keith Richards a Dave Grohl.

Gene Simmons Axe Bass

Il basso a forma di ascia imbracciato da Gene Simmons dei KISS sin dal 1978, è diventato un simbolo tra i più prorompenti nella storia del Rock. Parte fondamentale del fortissimo simbolismo dei KISS, l’Axe Bass è divenuto un marchio di fabbrica della band sin da quando Simmons non ne commissionò la costruzione al rinomato liutaio Steve Carr. Da allora, lo strumento sarebbe stato riproposto a più riprese, anche da diverse aziende.

Ibanez Heart-Shaped Triple Neck

Tra le chitarre più strane mai volute dalle Rockstar, non potevamo non citare la Heart-Shaped a tre manici che Steve Vai commissionò ad Ibanez. Si tratta di uno strumento, ormai entrato a far parte degli annali della musica. Il suo colore rosa shocking e la sua forma a cuore ospitano due manici a sei corde, di cui uno dei due in accordatura aperta e uno a dodici. Apparentemente la Heart Guitar di Steve Vai sembra uno strumento scomodo da suonare e particolarmente pesante, eppure il leggendario chitarrista l’ha sfoggiata con immancabile eleganza nei suoi mirabolanti spettacoli dal vivo.

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