Giorgio Gaber è stato un cantautore, famoso per aver creato il Teatro Canzone insieme a Sandro Luporini, un genere innovativo e accattivante. Nel suo repertorio teatrale, Gaber ha trattato diverse tematiche che convergono tutte nell’analisi dell’uomo, delle sue fragilità e della sua vita sempre costellata da difficoltà e dilemmi. Questi dilemmi non sono solamente esistenziali, ma anche politici, sociali, filosofici. Gaber ha parlato delle sensazioni che ci rendono umani, tra queste sicuramente la solitudine. A tal proposito, dedicò al tema diversi brani, tra i quali la canzone “I soli”, che Giorgio Gaber inserì nell’album “Il Teatro Canzone” e di cui oggi andremo a parlare.
Chi sono “I soli” per Giorgio Gaber?
I soli e le sole ormai sono tanti
con quell’aria un po’ da saggi
un po’ da adolescenti.
Nel brano è subito evidente la grande capacità di Luporini, autore del testo insieme a Gaber, di dare voce ad apparenti emarginati, che forse hanno solo maggiore comprensione del mondo. Infatti, è una figura assai presente nel Teatro Canzone quella dell’uomo che vuole stare da solo, lontano dal caos di un mondo che non sembra appartenergli. Vengono descritti allora questi “soli” come individui strani, fuori dagli schemi, particolari. Adolescenti, ma anche saggi, che decidono di rimanere nella propria solitudine, spesso soffrendo. Una profonda riflessione sulla consapevolezza e sulla malinconia a cui porta questa società contemporanea.
La solitudine tra pro e contro
Dall’album Libertà obbligatoria è tratta un’altra canzone che ha tema centrale simile a questa: La solitudine. Il quadro che si dipinge in questo caso è quello di una solitudine che ci porta del bene, in quanto è meglio stare da soli che cambiare per gli altri. Meglio conservarsi con la propria natura, che esporla e permettere che qualcuno la spezzi o la modifichi.
La solitudine non è mica una follia
è indispensabile
per star bene in compagnia.
In questo caso, però, è bene precisare una cosa: Gaber ha chiaramente espresso in varie canzoni, come Io come persona o Canzone dell’appartenenza, che abbiamo bisogno dell’altro. La sua idea è sicuramente quella di una società in cui l’uomo possa essere individuo seppur dentro una massa che collabora. A volte, la solitudine è necessaria per poter anche essere migliori in gruppo. Nel caso della canzone I soli, d’altro canto, però, si descrive una situazione in cui si è volutamente isolati. Questa solitudine la procura la società, la non appartenenza, qualche volta è una scelta, si dice. Ma sappiamo bene che spesso non lo è.