I Led Zeppelin sono una delle band più conosciute in ambito rock. Lo loro influenza si fa sentire anche nell’heavy metal e sin da subito -benché la loro formazione sia stata per certi versi complicata- lasciano una grande orma. Dietro una grande band c’è di solito anche un grande inizio e questo è il caso del suddetto gruppo. I Led Zeppelin esordiscono per la prima volta il 12 gennaio del 1969, quando pubblicarono il loro primo album. Il loro debutto avverrà con Led Zeppelin, album omonimo al nome della band, il quale avrà un discreto riscontro nelle classifiche, tanto da posizionarsi alla decima posizione nella Billboard. Da questo momento in poi seguiranno altri lavori, ma soprattutto la crescita di una grande band. Per ricordare questa ricorrenza ripercorreremo la nascita dell’album e il suo retroterra.
Il nome della band all’album: come si chiamavano i Led Zeppelin prima?
Partiamo da una prima considerazione. A dare il nome all’album è il nome della band stesso, ma i Led Zeppelin non si sono sempre chiamati così. Come già anticipato la loro formazione non sarà molto semplice e per un periodo utilizzeranno il nome di New Yardbirds. Nascono infatti da una band precedente che portava il nome di Yardbirds, che successivamente fu appunto cambiato. Si esibirono per la prima volta come Led Zeppelin durante gli ultimi mesi del 1968, con precisione 25 ottobre, nell’Università del Surrey.
Come nasce l’album di debutto Led Zeppelin?
Nell’ottobre del 1968 la band si era quindi formata da poco. Proprio durante questo periodo viene registrato Led Zeppelin, a Londra, negli Olympic Studios. Il materiale che si ritrova all’interno di questo primo album deriva dalle prime prove fatte dal gruppo e dai loro riarrangiamenti. La registrazioni in studio si dice sia state di circa 36 ore, poiché la band aveva più e più volte provato il proprio materiale, anche in occasione di un loro tour scandinavo. Un’altra curiosità che si allaccia alla questione del tempo speso in studio è il budget. I Led Zeppelin non avevano ancora una casa discografica. Questo significava che non c’erano tanti soldi da poter -visto che si sono autofinanziati– ma allo stesso tempo avevano carta bianca sulla registrazione e produzione del materiale, dato che non ci sarebbe stata nessuna casa discografica ad -ipoteticamente- intercedere.
La ricezione dell’album
Sullo scorcio degli anni Settanta si stavano formando, o erano già formate, diverse band. Fu per questo che inizialmente la band ebbe dei problemi. Era difficile farsi largo tra tutti coloro i quali stavano emergendo o che stavano portando alla loro carriera come dirà Cameron Crowe nelle note di copertina di The Complete Studio Recordings. Inizialmente l’album ricevette delle valutazioni negative, anche dalla rivista Rolling Stones. Credevano volessero ricolmare il buco creatosi dalla mancanza dei Cream o che in generale Page -loro produttore in quel contesto- non avesse poi grandi capacità, anche di scrittura.
Eppure in Gran Bretagna, dove l’album venne pubblicato successivamente, vi furono delle recensioni positive. Sarà Felix Dennis in Oz a recensire più che positivamente l’album, che a parer suo “sfida la classificazione o la descrizione immediata, semplicemente perché è così evidentemente un punto di svolta nella musica rock che solo il tempo si dimostra capace di spostarlo in una prospettiva finale”.
Ad oggi molti fan lo considerano uno dei migliori lavori della band, voi che ne pensate?