Franco Battiato è tra i più importanti artisti musicale nella storia della musica italiana. La sua carriera stata caratterizzata da una continua ricerca, esplorando numerosi stili e rielaborandoli insieme in modo estremamente personale e fortemente caratterizzante. Dal punto dei vista dei testi , anche questi si distinguono per interesse, esplorando temi non comuni, come quelli ideati dal filosofo Manlio Sgalambro. Vediamo dunque i 5 album più famosi di Franco Battiato.
“L’era del cinghiale bianco” (1979)
Iniziamo questa nostra particolare lista con “L’era del cinghiale bianco”, album del 1979 e nono lavoro in studio di Battiato, con il quale si avvicinò al genere new wave. Questo genere all’epoca era ancora non espresso nel nostri paese e, malgrado non ottenne un successo enorme all’epoca, guardandoci alle spalle ad oggi è facile comprendere come sia un album fondamentale nella nostra discografia. Per capirlo basta ascoltare la title track, uno dei brani più famosi di Battiato.
“La voce del padrone” (1981)
Uscito nel 1981, “La voce del padrone” è l’album di maggior successo commerciale di Franco Battiato ed il più conosciuto dalla maggior parte degli ascoltatori, anche i non appassionati. Con questo album il cantante riuscì nell’impresa di far cantare all pubblico generalista italiano canzoni dai testi profondi. Ne è un esempio la famosissima “Centro di gravità permanente”, dove vengono espressi concetti riconducibili a Gurdjeff. Altri brani di grande successo contenuti nell’album sono “Cuccurucucu”, “Bandiera Bianca” e “Sentimento Nuevo”.
“L’arca di Noè” (1982)
Album che segue “La voce del padrone”, “L’arca di Noè” ne replicò il successo in termine di vendite, vendendo più di 550 mila copie e restano in vetta alle classifiche per diversi mesi. Con questo disco Battiato decise di discostarsi parzialmente dall’opera precedente dal punto di vista sonoro, pur mantenendone alcune caratteristiche, mentre i testi si fecero più oscuri e pessimistici. IL singolo di spicco è in questo caso “Voglio vederti danzare”. All’epoca fecero invece discutere canzoni come “Radio Varsavia” e “L’esodo”, considerati fortemente politicizzati.
“Fisiognomica” (1988)
Uscito nel 1988, “Fisiognomica” è il quindicesimo album in studio di Battiato. All’uscita ebbe un grande successo commerciale, vendendo circa 300 mila copie un mese, conquistando cos’ la vetta delle classifiche nostrane. Ne fu registrata anche una versione in spagnola, che ottenne il disco d’oro in Spagna. Dal punto di vista contenutistico, musicalmente si avvicina molto alla musica araba e classica, mentre i testi sono indirizzati verso la spiritualità ed il discorso introspettivo. Questo aspetto per altro caratterizzò anche le opere che seguirono quella di cui stiamo parlando, nel orso della prima metà degli anni ’90.
“Gommalacca” (1998)
Con “Gommalacca”, ventesimo album in studio di Franco Battiato, pubblicato nel 1998, concludiamo la nostra lista iniziata con “L’era del cinghiale bianco”. È dai critici considerati uno degli album più sperimentali dell’autore, che esplorò diverse sonorità, complice anche la collaborazione con diversi giovani musicisti del tempo, tra cui l’allora frontman dei Bluvertigo: Morgan. Brani disdico sono “Shock in my Town” e “Casta diva”.