The Dark Side of the Moon è ricordato come uno degli album più importanti e originali della carriera dei Pink Floyd. Ovviamente il loro talento lo si ritrova anche in altri progetti e lavori, come -per esempio- The Wall o Wish You Were Here. Difficile scegliere e soprattutto difficile dire quale sia il più famoso, per questo si può fare affidamento alle vendite o ai pareri della critica, benché sia poi una scelta più che personale. In The Dark Side of the Moon ritroviamo un viaggio tutto umano che poi ripercorre le tappe, le emozioni e le sensazioni più importanti di tutta un’esistenza. La traccia che i Pink Floyd hanno deciso di usare per l’apertura di questo album prende il nome di Speak to Me. Cosa nasconde questo brano strumentale?
Perché i Pink Floyd hanno scelto Speak to Me come canzone di apertura?
The Dark Side of the Moon è un album che dunque si propone di esplorare le passioni e i tormenti della vita e soprattutto vuole insegnare che, in fondo, abbiamo una sola possibilità e che dobbiamo cercare di usare i mezzi giusti pur di sfruttarla in pieno. E’ un album che ricorda che a modo nostro, ognuno di noi lascia un piccolo segno in questa grande articolazione che è la vita. E’ per questo che ogni canzone gode di un significato specifico e di certo, di un valore proprio. Speak to Me è riconosciuta principalmente per il battito cardiaco che la caratterizza, come fosse un po’ l’inizio di tutto. Al suo interno però ci sono anche altri effetti come il registratore di cassa che si sente in Money o ancora il ticchettio dell’orologio presente in Time.
Problemi di attribuzione
Questa traccia ha anche un’altra particolarità. E’ attribuita al batterista Nick Mason. Si tratta di un riconoscimento abbastanza raro, ma Mason afferma che la traccia è stata scritta da lui stesso. In verità i pareri sono molto discordanti. In un intervista fatta per Uncut nel 2003 Roger Waters afferma di essere stato molto generoso con l’attribuzioni dei crediti, in general: “Me ne sono pentito parecchio da allora, ma ora l’ho superato. Ho passato molti anni in cui mi sono davvero pentito di aver ceduto metà dei crediti di scrittura, in particolare il merito solista di Nick Mason per “Speak to Me“.
Inoltre la traccia si presenta come un’overture, quindi un’apertura strumentale a balletto, definita un collage di suoni. Essendo abbastanza breve e strettamente collegata alla traccia successiva, ovvero Breathe, spesso le due vengono suonate assieme e addirittura unite in alcune ristampe.