Oltre mezzo secolo ci separa dall’aneddoto che abbiamo deciso di proporvi in quest’articolo. Ciò nonostante, il punto di congiunzione tra il paradigma della British Invasion e del Beat travolgente dei Beatles ed il mondo del Reggae, incarnato dalla figura fondamentale del genere, Bob Marley, risulta ancora un meraviglioso, quanto lampante, esempio di come la musica possa unire popoli e culture diametralmente opposte. Nel 1966, anno in cui la nostra storia si ambienta, i Beatles erano già un fenomeno sociale dei più incisivi.
Il passo fondamentale per il favoloso Quartetto di Liverpool, capace di sancire il punto di svolta della propria opera fu Revolver. Un disco ricco di influenze, dai tratti elegantemente impegnati. In molti penserebbero che il legame tra i Beatles e Bob Marley vada ricercato nel leggendario scatto degli anni ’70 che ritrae il colosso del Reggae stringere la mano a George Harrison, ma in realtà, la stima e l’ammirazione del cantante giamaicano nei confronti dei Quattro di Liverpool, affonda le radici in una storia risalente a qualche anno prima.
Come i Beatles stupirono ed influenzarono Bob Marley
Come detto, era il 1966 quando, Revolver, scalava la vetta delle classifiche di vendite internazionali. Nel frattempo, Bob Marley era negli Stati Uniti, luogo che, di li a poco, avrebbe rinnegato l’apporto dei Beatles per le affermazioni dissacranti e blasfeme della loro colonna portante, John Lennon. In ogni caso, il giovane Marley si trovava in America per un lavoro notturno in fabbrica. All’epoca, infatti, Bob non era ancora il simbolo della rivoluzione socioculturale del Reggae. I suoi Wailers avrebbero fatto fortuna solo nel 1973, al loro arrivo in Regno Unito.
Al tempo, però, Bob era già un grande appassionato di musica e; la sua indole innata da artista, lo portava ad assorbire con piacere la moltitudine di influenze che, in un secondo momento, avrebbero composto il suo variegatissimo spettro musicale. Fu il cugino della moglie Rita ad andare spesso a trovarlo per suonare e ascoltare nuova musica con lui a proporgli un brano che gli avrebbe cambiato la vita. Si trattava di Eleanor Rigby, pietra miliare dei Beatles contenuta proprio in Revolver.
Bob Marley rimase ipnotizzato innanzi allo splendore struggente della traccia e ai tratti melancolici del testo, incentrato su tematiche delicate di sofferenza e solitudine. Il cantante giamaicano pensò per lungo tempo alla canzone. Si tratta di un aneddoto molto affascinante che lega due figure fondamentali per la cultura popolare contemporanea. Bob Marley ammirò i Beatles e la loro opera e, dopo qualche anno, li raggiunse nel Gota delle icone moderne.