Tony Iommi è uno dei più famosi chitarristi di sempre, considerato un pioniere del metal e unico membro fisso di una delle più importanti band nella storia del rock: i Black Sabbath. Nacque a Birmingham in una famiglia di fisarmonicisti ed inizialmente era intenzionato ad intraprendere lo studio della batteria, fino che ben presto non cambiò idea acquistando la sua prima chitarra all’età di 13 anni.
L’adolescenza di Tony Iommi
La sua vocazione era diramane la chitarra, ma come spesso accade, non riuscì immediatamente a farladiventare la sua professione. All’età di 17 anni dunque lavorava in una fabbrica di lamiere. Si trattava di un “lavoro noioso”, come lui stesso ha dichiarato, anche se gli piaceva saldare. Il suo ultimo giorno di lavoro non aveva intenzione di raggiungere la fabbrica, ma sua madre lo convinse.
La perdita di due falangi
Proprio quel giorno fu messo a lavorare su un macchinario che non aveva mai usato, senza per altro ricevere informazioni preciso su come adoperarlo. Si trattava di una macchina per tagliare lamiere e, mentre faceva scorrere manualmente una lastra, la lama tagliò due falangi delle dita di Tony Iommi. Ovviamente questo tragico evento ebbe ripercussioni per quanto concerneva la sua vita da chitarrista, facendo cadere il ragazzo in uno stato depressivo, in quanto si convinse che non sarebbe mai più stato in grado di suonare lo strumento che tanto amava.
L’ispirazione di Django Reinhardt
In un primo momento prese in considerazione la possibilità di invertire l’impugnatura, ma poi pensò che ci avrebbe messo troppo tempo ad imparare tutto da zero per la seconda volta. Fu il direttore della fabbrica che gli raccontò, durante na visita in ospedale, la storia di Django Reinhardt, leggendario chitarrista jazz, che poteva suonare solo con due dita, in seguito ad un incidente simile a quello di Iommi, ma riuscendo comunque a fare la storia. Questo fu uno sprono enorme per il giovane ragazzo, che tornato a casa si mise subito alla ricerca di un metodo per aggirare il suo problema, attaccando punte di plastica sulle dita per compensare il suo infortunio ed iniziando a rielaborare la sua tecnica.
Il suono di Tony Iommi
Continuò a suonare con la mano sinistra, avendo così lo svantaggio di non avere il tatto. Aveva anche difficoltà a piegare le dita, iniziando così ad utilizzare corde di calibro leggero. Inoltre iniziò ad accordare la sua chitarra fino a tre semitoni sotto l’accordatura standard di mi. L’allentamento delle corde ha reso più facile suonare a Iommi, oltre a rendere il suono della chitarra più pesante e più aggressivo, aprendo la strada a una sensazione totalmente nuova al rock’n’roll.