I Deep Purple sono, a prescindere dai gusti, una pietra miliare della storia del rock. Considerati a buon diritto da molti tra i principali esponenti del genere. Dagli anni settanta con vari cambi di formazione continuano a portare il rock in giro per il mondo, anche se come tanti altri si sono dovuti fermare a causa del covid. Nonostante la pandemia, è uscito il loro album e grazie al loro talento continuano a farci emozionare. Gli ammiratori più veterani di questa band hanno tuttavia sempre presente la formazione iniziale a cui apparteneva come chitarrista Ritchie Blackmore, una delle chitarre più amate del rock. Blackmore ha sempre dato prova di un grande virtuosismo e di un’interessante inventiva. Oggi parleremo di uno dei tanti esempi di questa sua capacità.
La grandezza di Ritchie Blackmore
Anche se Ritchie Blackmore non fa più parte dei Deep Purple, ha di fatto fondato il gruppo ed il suo nome rimarrà per sempre legato a loro. La sua unica chitarra ha secondo molti contribuito in grandissimo modo a definire lo stile rock. A soli 23 anni ha fondato i Deep Purple salvo poi lasciarli nel 1975 per seguire un altro progetto: i Rainbows. Ciò che nessuno dimenticherà mai è il suo modo di suonare, non solo per la tecnica, ma anche per la grande capacità che aveva di rinnovarsi. Infatti, è noto a tutti come Blackmore abbia sempre cambiato stile, basandosi più che sulle mode sulla sua grande capacità. Un esempio può essere il fatto che, pur essendo partito con un forte spirito blues e hard rock, che è diventato man mano sempre più tecnico nel corso della sua carriera ed anche dei suoi cambiamenti di gruppo.
Machine Heads e il bending
Un esempio lampante della tecnica di Blackmore si ha nell’album Machine Heads, il sesto album in studio dei Deep Purple, pubblicato nel 1972. In questo disco troviamo tra le tante la celeberrima Smoke on the water. Nell’assolo di questo brano possiamo riconoscere una tecnica usata molto da Ritchie Blackmore: il fatto di pizzicare molto la corda durante un bending. Sempre da quest’album è tratta Highway Star, un’altra canzone assai popolare dei Deep Purple che tra le altre cose venne scritta in una sola giornata e cominciata a comporre durante un’intervista. Infatti, nel 1971 un giornalista chiese ai Deep Purple come scrivevano le loro canzoni e Ritchie Blackmore decise di mostrarglielo: prese la chitarra e suonò. Quella sarebbe diventate Highway Star.
L’ispirazione a Bach
L’assolo di chitarra di Blackmore su Highway Star è famosissimo ed è stato messo al quindicesimo posto nella lista dei 100 migliori assoli di chitarra della rivista Guitar World del 2008. Nel numero, Blackmore ha poi spiegato di essersi ispirato a Bach per comporre la canzone: “Ho scritto quella canzone nota per nota circa una settimana prima di registrarla. […] E volevo un suono di Bach molto definito, motivo per cui l’ho scritta – e perché ho suonato quegli arpeggi molto rigidi attraverso quella progressione di Bach molto familiare”. Una grande ispirazione per una grande canzone.