È una storia straordinaria e, come dice Jimmy Page, con calma ma fermezza, solo lui è qualificato per raccontarla. Ha pubblicato un nuovo libro questo mese, intitolato “Jimmy Page: The Anthology”. È ciò che lui chiama “un’autobiografia con fotografie” e un “volume complementare” al suo altro libro, intitolato semplicemente “Jimmy Page”, del 2010.
Jimmy Page: “Finalmente un punto di vista autorevole”
L’attenzione si concentra sulla sua musica e sulle sue chitarre, sulla sua abilità artistica e sull’evoluzione come musicista. Ma c’è anche l’intenzione, come lui stesso spiega, di mettere le cose in chiaro, in risposta alle molte biografie non autorizzate sia su se stesso che sulla sua band Led Zeppelin. “C’è così tanta mitologia su di me”, dice Page. “In tutti quegli altri libri, perché le persone non hanno tutte le informazioni, inventano le cose. Quindi almeno con il mio libro potevo dare un parere autorevole, perché io so cosa è realmente successo.”.
La straordinaria vita del chitarrista
Parlando con Total Guitar dalla sua casa di Londra, dove è rimasto dall’inizio della pandemia globale, Page appare rilassato, felice di parlare di ogni aspetto del lavoro della sua vita: la musica rivoluzionaria che ha fatto, prima con The Yardbirds e poi con i Led Zeppelin; e gli strumenti del suo mestiere, chitarre iconiche come la Black Beauty e gli amplificatori e gli effetti con cui ha esplorato nuovi suoni.
Le band di Jimmy Page
Nel 1965, Page si unì agli Yardbirds, una delle band principali dell’esplosione del blues-rock britannico. Originariamente come bassista e successivamente come chitarrista solista insieme al suo amico Jeff Beck. Dopo la dipartita di Beck, Page continuò con gli Yardbirds fino al 1968, quando, dopo l’uscita di altri due membri della band, creò una nuova formazione insieme al cantante Robert Plant, al batterista John Bonham e al bassista John Paul Jones. Inizialmente chiamatosi come The New Yardbirds, la band fu successivamente ribattezzata Led Zeppelin.
Con Page come mente principale, una serie di album entrati nella storiai, iniziata nel 1969, ha definito i Led Zeppelin come la band hard rock più importante di sempre. Con la maestria del chitarrista di blues e folk che si combinava con riff pesanti per ottenere un perfetto equilibrio, quello che lui chiamato “luce e ombra”.
L’amore con la Les Paul
Per quanto riguarda le storie delle chitarre, una che si potrebbe definire magica coinvolge la Gibson Les Paul Black Beauty Custom del 1960. “La prima volta che l’ho suonata, ho avuto un tale legame con lo strumento che ho pensato: “Questo è tutto.” Dopo tutta la ricerca e il controllo dei negozi di chitarre, questo è quello giusto. L’ho presa prima di andare al college d’arte, quindi quando ho iniziato a lavorare in studio come musicista, quella è l’elettrica che usai per praticamente tutto ciò che facessi!”.