Il 1966 è stato un anno particolarmente edificante e celebre per la storia della musica, che ha visto e conosciuto la pubblicazione di numerosi prodotti discografici, molto spesso da parte di formazioni di grandissimo livello, che sono stati pubblicati. Per questo motivo, non potendo certamente sottolineare quali siano tutti questi stessi per motivi prettamente strutturali, vogliamo sottolineare quali siano le migliori canzoni rock uscite nel 1966. Risulta essere fondamentale sottolineare che scegliere non è assolutamente semplice e, allo stesso tempo, dipende da motivi prettamente soggettivi.
Eleanor Rigby dei Beatles
La prima tra le migliori canzoni rock uscite nel 1966 e che ha trovato pubblicazione in questo particolare anno è Eleanor Rigby dei Beatles, seconda traccia dell’album Revolver, pubblicato dai Beatles il 5 agosto del 1966. Il brano, scritto prevalentemente da Paul McCartney (ma accreditato, come di consuetudine, al duo McCartney-Lennon) riflette sul tema della solitudine e caratterizza un motore di cambiamento fondamentale nella discografia e nella trattazione che i Beatles hanno effettuato all’interno dei loro prodotti discografici, discostandosi da composizioni semplici e di facile presa popolare.
Il brano è stato pensato e composto sulla base di un ottetto d’archi, ottenuto con quattro violini, due viole e due violoncelli, che non lascia spazio alla strumentazione dei Beatles: Paul McCartney si occupa di dar voce al brano, mentre John Lennon e George Harrison partecipano ai cori.
Happy Jack dei Who
Seconda tra le migliori canzoni uscite nel 1966 è Happy Jack dei Who che, a seguito della prima canzone che abbiamo sottolineato, può rendere particolarmente esemplificativo il motivo per cui abbiamo scelto – come anno nello specifico – il 1966, particolarmente ricco di canzoni di grande livello e che rispondono a standard discografici particolarmente elevati. La canzone in questione è stata composta da Pete Townshend e vede Roger Daltrey, accompagnato da Entwistle nel primo verso, come voce solista, un compromesso che ritroviamo molto raramente all’interno della discografia della band.
L’happy Jack della canzone è, secondo il giudizio di Townshend, un uomo – senzatetto – che andava continuamente in spiaggia, nel luogo in cui aveva trascorso le vacanze da bambino. Nonostante le prese in giro e le ingiurie di alcuni ragazzi, tra cui anche quella di seppellirlo nella sabbia, l’uomo non se l’è mai presa, rispondendo prontamente col sorriso.
Paint It, Black dei Rolling Stones
Terza tra le migliori canzoni uscite nel 1966 è Paint It, Black dei Rolling Stones, pubblicata il 7 maggio 1966 negli Stati Uniti d’America. Il brano, accreditato al duo Keith Richards – Mick Jagger, rappresenta uno dei più grandi successi di sempre nell’ambito della discografia dei Rolling Stones, così come i numeri relativi alle vendite e alle certificazioni artistiche ottenute dal brano dimostrano.
Bill Wyman, che ha voluto sottolineare quanto importante sia stato lo sforzo collettivo della band per realizzare un capolavoro simile, ha spiegato quanto segue: «Cominciai ad armeggiare con l’Hammond. Charlie afferrò subito il ritmo e Brian suonò la linea melodica sul sitar. Io suonavo il basso normale nel disco; poi, riascoltandolo, suggerii l’impiego dell’organo a pedali Hammond. Ero steso per terra sotto l’organo e suonavo un secondo riff basso sui pedali con i pugni, pestando a un tempo più veloce del doppio. Stranamente, chissà perché, quella composizione non fu mai accreditata a Nanker Phelge.»