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Lucio Battisti, a chi è dedicata “E penso a te”?

E penso a te è una delle canzoni più importanti e rappresentative all’interno della discografia di Lucio Battisti e, come spesso è accaduto in alcuni dei più grandi capolavori del cantante e cantautore, la firma del brano – per quel che concerne il testo dello stesso – è di Mogol, storico paroliere che ha realizzato alcuni dei più bei testi che sono stati poi oggetto di composizione e resa da parte di Lucio Battisti. Il brano in questione, che ha caratterizzato un successo di grandissimo valore all’interno della musica italiana, anche e soprattutto per alcune delle interpretazioni più emblematiche che sono state realizzate, vede uno specifico riferimento ad una donna, che anima la realizzazione di Mogol. Ma chi è questa donna stessa e a chi è dedicato, in fin dei conti, E penso a te di Lucio Battisti? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito del successo del brano.

La storia di E penso a te e la realizzazione della canzone in 20 minuti

Secondo quanto raccontato nel corso della storia della musica, E penso a te di Lucio Battisti è stata realizzata in poco meno di 20 minuti, quando il cantante e cantautore si trovava in compagnia di Mogol in auto, e i due viaggiavano lungo l’autostrada Milano-Como; l’intuizione geniale di Mogol, che ha subito avuto modo di abbozzare alcuni versi, è stata accompagnata da quella di Battisti, che ha invece realizzato parte della composizione.

Il brano è divenuto celebre, negli anni, anche grazie a numerose reinterpretazioni di grandissimo livello, tra le quali spiccano quelle di: Bruno Lauzi, Mina, Raffaella Carrà, Johnny Dorelli, Mietta, Enrico Rava, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Tanita Tikaram, Jean-François Michel, Enrico Ruggeri e Raf.

Chi è la donna a cui è dedicata E penso a te?

Avendo modo di ascoltare il brano e, soprattutto, sentendo della amorose e malinconiche note che sono oggetto della realizzazione contenutistica di Mogol, ci si potrebbe chiedere chi sia quella donna che risulta essere oggetto della realizzazione del brano, poi reso e interpretato perfettamente da Lucio Battisti. Ebbene, la canzone non si riferisce ad una figura nello specifico, ma generalizza il suo contenuto citando una donna evanescente, quanto più possibile lontana all’interno della composizione, che si contrappone al malessere del personaggio protagonista, in ognuna delle sue azioni quotidiane. 

In effetti, la canzone si risolve in una serie di azioni quotidiane che sono compiute dal protagonista, in ogni frangente della sua vita, con il pressante pensiero di una persona lontana, eterea, difficile se non impossibile da raggiungere. Per il suo contenuto il brano è stato censurato in Argentina, non senza numerose polemiche, insieme a tanti altri brani di John Lennon, Queen, Joan Baez, The Doors, Pink Floyd, Donna Summer e Eric Clapton, a causa di una circolare del 1978.

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