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Paul McCartney: “I BTS sono come dei giovani Beatles”

Sebbene abbiano esordito sulle scene nel 2013, negli ultimi anni l’ascesa della Boy Band sudcoreana dei BTS è stata ben più prorompente di quella di qualsiasi altro gruppo o artista contemporaneo. Il gruppo ha raccolto milioni di fan in tutto il mondo, mandando in visibilio platee oceaniche e destando l’attenzione delle più grandi leggende della musica. Pochi giorni fa, sono state annunciate le nomination ai Grammy Award; la famosissima band K-Pop è stata la prima nel suo genere ad essere nominata. Inoltre, pochi giorni fa, i BTS furono premiati agli American Music Awards come miglior gruppo e migliori artisti social.

Inondati dai complimenti, i giovani sudcoreani non avevano avuto modo di metabolizzare la loro impresa, quando hanno saputo di esser stati riconosciuti come primo gruppo K-Pop ad essere stato nominato per i Grammy; in questo caso, sotto la categoria “Best Pop Duo / Group Performance”, grazie al loro grande successo intitolato Dynamite. Come detto, i BTS raccolgono milioni di fan ovunque in giro per il globo e, tra i loro numerosi riconoscimenti, figurano i plausi ufficiali di un mostro sacro della musica come Paul McCartney. In quest’articolo, abbiamo riportato le sue parole riguardo il trionfo dei giovani sudcoreani.

Le parole di Paul McCartney sui BTS

Nel corso di una recente intervista rilasciata per il podcast Smartless, presentato da Jason Bateman, Will Arnett e Sean Hayes, la leggendaria ex colonna portante dei Beatles, Paul McCartney, ha paragonato la potentissima ascesa dei BTS alle straordinarie imprese compiute dai Fab Four negli anni ’60. L’iconico artista ha tessuto le lodi della Boy Band, dicendo: “Per me è come guardare dei giovani che affrontano tutto ciò che abbiamo già passato noi. Mi piace vedere i BTS. Penso che siano davvero bravi. Purtroppo, non posso cantare gran parte delle loro canzoni, ma devo ammettere che li apprezzo”.

Comunque sia, la stima di Paul McCartney nei confronti della Boy Band sudcoreana non è mai stata segreta. Lo scorso anno, infatti, il bassista aveva già fatto riferimento al gruppo durante un colloquio con Stephen Colbert. All’epoca, l’ex Fab Four si espresse positivamente riguardo l’omaggio che i BTS osservarono ai Beatles eseguendo Hey Jude durante un’ospitata al Late Show. Inoltre, il musicista spiegò che il motivo per il quale il brano riesca a superare le barriere linguistiche è che, questo, si componga di un testo molto facile. In ogni caso, i BTS stanno dimostrando di essere una vera e propria macchina inarrestabile. Quest’anno, infatti, il gruppo ha pubblicato due album. Il primo, a febbraio, intitolato Map of the Soul: 7 e, il secondo, il 20 novembre, scritto in coreano e intitolato BE.

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