Fin dalla metà dell’Ottocento, il sassofono fa sognare milioni di musicisti e semplici appassionati. Si tratta di uno strumento musicale dal suono altamente originale, diverso rispetto a tutti gli altri. Scopriamo insieme la storia e le origini dell’oggetto del desiderio di numerosi musicisti, appartenente alla famiglia dei legni e funzionante tramite un sistema di fori e chiavi.
La costruzione del primo sassofono di Adolphe Sax
Le origini del sassofono così come lo conosciamo risalgono alla metà dell’800. Ci ha pensato un inventore belga, Antoine Joseph Sax, conosciuto semplicemente come Adolphe Sax. Questo autentico genio nel suo settore si era concentrato su diversi altri strumenti, tra i quali il clarinetto. Dopo una serie di ricerche attente, si attivò per la realizzazione di uno strumento con imboccatura ad ansia e corpo analogo all’oficleide, antico ottone dalla forma conica.
Fu così che nel 1841 apparve il primo sassofono, in occasione dell’Expositione de l’Industrie di Bruxelles. Tre anni dopo, ecco la sua presentazione ufficiale in occasione dell’Esposizione Industriale di Parigi. Fu l’inizio di un percorso straordinario per uno strumento in grado di accompagnare una serie infinita di composizioni.
La grande diffusione dello strumento
Il 21 marzo dell’1846, Adolphe Sax compì il passo decisivo e brevettò il primo sassofono. In precedenza, un compositore del calibro di Gioacchino Rossini lo aveva elogiato, ritenendolo in grado di realizzare “la più bella pasta sonora che io conosca”. L’esponente classico Gaspare Spontini si rese conto a sua volta degli “eccellenti e accattivanti effetti” di questo strumento ai limiti del miracoloso. Il sassofono intraprese la sua cospicua diffusione a livello mondiale, con il brevetto originale che fu esteso da Sax nel 1881.
Il primo utilizzo con carattere ufficiale risale già al 1844 presso il Conservatorio di Bologna, su consiglio di Rossini. Quindi, 20 anni dopo, divenne uno strumento essenziale nel Corpo di Musica Municipale di Milano, acquisendo un’importanza straordinaria. Nel Novecento, gli Stati Uniti produssero un’elevata quantità di sassofoni. Tra i marchi più noti del settore, segnaliamo i francesi Millereau e Gautrot, gli americani Martin, King e Conn, i tedeschi Adler e Huller, i giapponesi Yamaha e Yanagisawa, l’italiano Grassi. Ed è così che il sassofono ha conquistato il mondo della musica.
I principali utilizzi di questo prodotto nel mondo del rock
Col passare dei decenni, il sassofono ha acquisito un’importanza straordinaria. Molti considerano questo strumento come il più rilevante nell’ambito del jazz. Un chiaro esempio è rappresentato dal talento sconfinato di John Coltrane, capace di influenzare le generazioni successive grazie ad una qualità fuori dal comune e da un alto tasso di originalità. Da Charlie Parker a Lester Young, dal padre fondatore Coleman Hawkins ai 15 Grammy Awards di Michael Brecker, c’è da restare davvero a bocca aperta.
E nel mondo del rock and roll? Il sassofono appare solo in maniera sporadica, ma con risultati entusiasmanti. Ad esempio, Mel Collins ha avuto il privilegio di suonare insieme ai Rolling Stones e a Tina Turner. Dick Parry ha offerto il suo contributo per i brani Money e Us and Them dei Pink Floyd grazie ad assoli straordinari. Da Steve McKay a Ian McDonald, c’è da restare estasiati di fronte ad una grandezza meravigliosa. Interessanti sono anche gli Atomic Fireballs, band di Detroit che utilizza il sassofono con una certa frequenza e lo mescola con trombe, chitarre e pianoforti.