Fabrizio De André vanta una produzione molto vasta, segnata da lavori fra loro molto eterogenei. Faber è stato il cantore di tutti quelli che sono stati eclissati e dimenticati dalla società: prostitute, soldati, alcolizzati. Ha scritto ispirandosi a fatti di cronaca a storie che lo avevano colpito e ogni volta ha saputo raccontarci qualcosa di diverso. L’ironia, la sottigliezza, la malinconia e profondità sono tutte caratteristiche che indubbiamente gli appartengono. Il suo tredicesimo album -ultimo di inediti per inciso- Anime Salve sembra aver avuto il potere di mettere d’accordo pubblico e critica, i due giudici per eccellenza, soddisfatti dal suo lavoro con Ivano Fossati.
Il contesto di produzione di Anime Salve: De André e Fossati
L’album risale al 1996 ed è stato realizzato con la collaborazione e l’appoggio di Ivano Fossati. I due avevano già lavorato insieme in passato, ma sporadicamente. Sarà lo stesso Fossati a raccontare di come la collaborazione sia stata molto naturale, istintiva. De André lavorava più sui testi con un piccolo apporto da parte di Fossati, mentre Fossati ha realizzato le musiche, con qualche parere di De André. Il risultato finale può dirsi infine più che ottimo, dato che a onor di cronaca, risulta uno dei più apprezzati. Il tema dell’album è quello della solitudine, in tutte le sue forme, con tutta la sua forza. Anime Salve di De André e Fossati vive -ancora una volta- di tutto ciò che viene abbandonato e dimenticato. Le stesse canzoni con riprese in dialetto sardo, in genovese e addirittura in lingua rom.
Cosa pensa De André?
E’ più che palese che mettere d’accordo la maggior parte del pubblico e della critica non sia così facile. Cosa deve avere un album per rispettare gli standard richiesti da entrambe le parti? E’ De André a darci una risposta, puntando su quello che durante quegli anni era il proliferare di riviste che davano spazio alla descrizione di letterati. Sono questi poi, critici della parola e della canzone a cercare di individuare e di scindere quella che è l’arte si fa concupire e arte che si fa contemplare. Dà una grande importanza in questa sua osservazione a quella che è la figura del letterato-critico. E’ importante anche il somministrare bene un’informazione, così renderla fruibile. Dare un giudizio significa allora smontare un apparato testuale e valutare singolarmente ogni componente. Il miglioramento di questo apparato critico, sommato al parere del signore pubblico porta al successo dell’album. Ma come ha fatto Anime Salve a ottenere così tanti consensi nel pubblico? De André parla di “minoranza” e di “maggioranza”. Crede che Anime Salve sia il giusto compromesso e l’album che in giusta misura fa sentire alla maggioranza il disagio e il disconoscimento delle minoranze e la stessa, si sente protagonista. Qui, l’intervista completa.