R3M

Kirk Hammett, ecco la canzone che preferisce suonare live con i Metallica

Kirk Hammett è il chitarrista di una delle band metal più note al mondo: I Metallica. Si unì alla formazione nel 1983 e da allora non se ne è mai andato. In questi più i trent’anni di carriera il gruppo ha composto dei brani entrati nella storia del genere. Possiamo a tal proposito citare “Enter Sandman”, “Nothing Else Matters”, “One” e molti altri, che vengono ovviamente riproposti nei loro show dal vivo.

Kirk Hammett e i suoi brani preferiti da suonare live

A tal proposito al chitarrista è stato recentemente domandato quale sia il brano che preferisce eseguire di fronte ad un pubblico. “Beh, “Last Caress” è solo una di quelle canzoni, mi piace perché è veloce ed arriva al punto. Poi adoro molte delle cover che facciamo. Una cosa che vorrei fare dal vivo quando sarà nuovamente possibile è il medley di “Dio e Rainbow”. Penso che sarebbe incredibile farlo dal vivo e perché sono un grande fan di entrambi i pezzi .”.

“The Black Album”

Alcune delle canzoni di cui abbiamo parlato erano contenute in uno degli album più famosi della band: “The Black Album”. Kirk ha raccontato di come, già alla fine del “Damaged Justice tour” del 1989, alcuni riff erano già in circolazione, come quello di “Sad But True”. “I media mainstream sapevano di noi ed erano in attesa, tutto era pronto.” , ha raccontato, “Le aspettative di tutte le forze esterne erano molto alte. Questa cosa ci ha motivato, perché volevamo dimostrare a tutti chi erano i Metallica!”.

Kirk Hammett ed i problemi con l’alcool

Dopo molti anni Kirk Hammett è riuscito ad eliminare il suo problema con l’album.In reazione a ciò gli è stato chiesto se, ri iniziando tutto da capo, farebbe le cose in maniera differente. “Avrei dovuto smettere di bere 10 o 15 anni fa. Non fraintendetemi, mi è piaciuto molto essere un pazzo alcolizzato delirante, ma poi tutto si è rivoltato contro di me. Ogni volta che bevevo, la cosa si rivoltava contro di me piuttosto che aiutarmi a divertirmi. Per decenni, uscivo dopo uno spettacolo e andavo avanti a bere tutta la notte. Tornavo nella stanza d’albergo e suonavo la chitarra per due o tre ore e il giorno dopo non ricordavo nulla.”.

“La mattina dopo”, ha proseguito, “Raccoglievo il registratore e pensavo, “Che cazzo è questa spazzatura?” L’ho fatto per decenni, ora che ho smesso di bere e torno nella mia stanza e suono la chitarra e ricordo tutto! Mi sento ancora come se stessi crescendo come musicista, e mi piace avere quella lucidità mentale e avere un rapporto molto forte con il mio strumento e la musica. Vorrei essere arrivato a queso punto molto prima nella mia vita.”.

Articoli correlati

Condividi